Apriamoci all'altro /Ermanno Bencivenga/Spazio Poesia

Creato il 24 dicembre 2014 da Marianna06

 

Chi è l’altro? E’ promessa,

scommessa, ricchezza, sorpresa.

La sorpresa di una voce mai

prima ascoltata ; la ricchezza

di una vena d’oro sepolta nella

sabbia ; la scommessa di capire

ignoti geroglifici; la promessa,

il sogno di una vita realizzata,

degna, condivisa, amorevole.

Chi sono io? Quando e dove

sono? Posso scegliere.

Definirmi per esclusione,

tracciare intorno

a me robuste barriere,

rifiutare tutto ciò che giudico

estraneo; e così ridurmi

a un punto senza dimensioni,

un essere senza qualità,

una particella senza spessore

e senza forma, un istante senza

futuro e senza storia.

Oppure posso negarmi ogni limite,

riconoscermi nei volti e nei racconti

che mi si offrono per via, accoglierli

dentro di me – un dentro che è un fuori,

che si apre in mille stanze e cunicoli,

parla mille lingue e si adorna con

costumi di mille fogge; e sempre

in ognuna di queste realtà, ha fiducia

di trovare se stesso.

Io sono l’altro.

L’altro mi regala i capitoli

della mia biografia,

le vicissitudini del mio itinerario, i risvolti

del mio intreccio.

Negli occhi dell’altro

posso trovare opportunità

dimenticate, capacità

nascoste, un’esistenza

che è passione e gioco,

fascino e avventura.

Senza l’altro io non sono;

il mio essere si isterilisce

e si affloscia

come una pianta che non

riceve dall’esterno aria,

luce e acqua, come una

metastasi che nella

 sua assurda

semplicità può solo uccidere.

L’altro è un dono.

Devo averne cura,

dargli riparo

e sostegno, attenzione

e affetto. Devo cullarlo

e accudirlo, e sperare

che dall’orizzonte

continui a sorgere, a venire

a me. Sperare che la mia cecità

la mia paura non lo mettano

mai in fuga;

che non ci sia mai un mondo

nel quale rimango  solo.

                                         (Ermanno Bencivenga)

                           

                 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)