Aprile

Creato il 12 ottobre 2010 da Robydick
1998, Nanni Moretti.
Un Moretti che non ha le idee chiare su che film fare racconta di un Moretti che non ha le idee chiare su che film fare. Potrei chiudere la recensione qua, crogiolandomi su una frase.
E' l'ultimo film della mia rassegna in ordine cronologico di produzione, con la quale ho completato i suoi lungometraggi. Ho cominciato dal'inizio, mentre i successivi "La stanza del figlio" ed "Il Caimano" li avevo già recensiti tempo addietro. Non mi resta che aspettare "Habemus Papam", commedia prevista per il 2011 già per Cannes.
Non intendo liquidare Aprile con quelle 2 righe, diciamo però che davvero di tutto quanto ho visto del Nanni questo è certamente il meno riuscito, non perché non sia gradevole intendiamoci, ma certo è privo di originalità (ad eccezione del finale) e ricco per contro di richiami autoreferenziali (ancora la vespa con cui va in giro...).
Grande merito invece, dal mio punto di vista, d'aver descritto il disastroso degrado politico dal nascere, del quale ancora continuiamo a pagare le conseguenze. Il film comincia descrivendo la vittoria del noto imprenditore televisivo italiano alle elezioni del 1994. Per 2 anni, fino al 1996 quando vincerà Prodi, Moretti s'intestardirà nel voler realizzare un documentario sull'italia, abbandonando il musical che aveva in corso d'opera. Inconcludenza d'indole, unita alla novità del figlio appena nato, non faranno completare il documentario e dopo la vittoria della sinistra tornerà al musical. Bellissima, veramente splendida, la scena del finale danzante, questo va detto! Dai Nanni, facci un musical veramente, completo, sei bravissimo.
Quindi Moretti dà massimo sfogo alle sue opinioni politiche, senza veli, ed ancora una serie di battute celebri, che metto in calce ai fotogrammi.
Un morettiano doc non se lo può perdere, è anche un impegno ridotto, dura meno di 80'. (n.b.: le frasi virgolettate in didascalia le ho prese qua)

"D'Alema reagisci, rispondi, dì qualcosa! Reagisci!... E dai!... Dai, rispondi! D'Alema dì qualcosa, reagisci...dai!... Di qualcosa, D'Alema rispondi. Non ti far mettere in mezzo sulla giustizia proprio da Be*****oni! D'Alema, dì una cosa di sinistra, dì una cosa anche non di sinistra, di civiltà, D'Alema dì una cosa, dì qualcosa, reagisci!..." (mentre guarda dibattito televisivo tra i 2 noti politici, uno dei quali considerato Innominabile nei miei blog, ma è chiaro di chi si parla)


"Un capitolo del mio documentario sull'Italia è dedicato al giornalismo. Comincio subito a tagliare e ritagliare, incollare e cucire e mi accorgo che i giornali sono uguali. E soprattutto usano e si scambiano sempre gli stessi giornalisti. C'è quello che scrive di politica su un quotidiano, di cinema su un settimanale di sinistra e di letteratura su un mensile di destra... c'è quell'altro che scrive contemporaneamente sul "Corriere della Sera", su un settimanale femminile e su un mensile delle Ferrovie dello Stato. E naturalmente vignette e satira politica ovunque. Perché la satira non ha padroni, quindi sta bene sotto ogni padrone. Insomma, un unico grande giornale."


era il periodo degli sbarchi di albanesi. Moretti va lì per intervistarli ma non sa proprio cosa chiedergli


splendido e coloratissimo musical nel finale. potevano mancare dolci, torte a profusione soprattutto sacher? non sarebbe stato un film di Moretti.


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