Aprirsi al cambiamento
Creato il 30 giugno 2012 da Lamiaeconomia
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Aprirsi al cambiamento
Di recente ho incontrato un amico in
preda allo sconforto per varie ragioni, personali ma anche sociali
(la crisi economica, di questi tempi, ci colpisce un po’ tutti). Lo
sconforto del mio amico era in parte condivisibile, ma non sono più
stato d’accordo con lui quando ha concluso: «andrà sempre
peggio!». Gli ho chiesto: in che senso? E soprattutto: perché
dovrebbe?
Il vero problema è che il mio amico ha
perso il “senso del futuro”.
E’ un errore, e per capire come
uscirne ci viene in aiuto l’antica filosofia cinese, in particolare
il Taoismo. Un testo classico taoista, il Tao Te
Ching (o Daodejing secondo un’altra traslitterazione)
dice in un passo: «Disgrazia! Su di essa si fonda la fortuna.
Fortuna! In essa si nasconde la disgrazia». Cosa vuol dire? Vuol
dire che ogni cosa, ogni situazione (bella o brutta che sia) contiene
in sé il seme del suo contrario.
Noi occidentali siamo abituati a
pensare in termini di contrapposizioni inconciliabili: bene-male,
fortuna-sfortuna, eccetera. Il pensiero cinese invece considera gli
opposti come complementari, e ha visualizzato questo principio nel
celebre simbolo dello Yin/Yang: un cerchio bicolore dove ognuna
delle due parti contiene il punto di colore dell’altra. Lo Yin è
associato al femminile, all’acqua e alla notte; lo Yang al
maschile, al fuoco e al giorno. Ma i due principi non sono statici:
ciascuno di essi comprende l’altro ed è destinato a trasformarsi.
Per questo il Tao Te Ching inizia con questa splendida
affermazione: «La Via veramente Via non è una via costante».
Nulla è costante, infatti.
Un altro
grande classico del pensiero taoista, il Chuang
Tzu (oZhuangzi) afferma: «Fuggevole e incorporea, la
realtà cambia incessantemente e non contiene nulla che sia stabile».
E’ su questo che ho invitato il mio amico a riflettere: la legge
delle cose è il cambiamento, e nulla ci obbliga a pensare che ciò
che va male continuerà ad andare male.
Dobbiamo fare nostra questa visione:
anche una crisi contiene in sé il seme della rinascita. Vivere
questa rinascita dipende anche da noi, da come ci rappresentiamo la
realtà. Se comprendiamo questo, ristrutturiamo la nostra speranza,
recuperiamo il senso del futuro, ci apriamo alle tante possibilità
del domani.
Fonte: Milleorienti
Dott. Fabio Troglia
fabio.troglia@gmail.com
www.lamiaeconomia.com
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