Bello questo logo vero?
Ci hanno lavorato fior di esperti.
Tutto per un qualcosa che poi non è stato nemmeno realizzato.
Se ricordate bene, Aquaman è un titolo venuto già fuori su questo blog; più precisamente durante il post sul regista Greg Beeman
Negli States il processo di lancio di una serie televisiva è solitamente molto lungo.
Possono anche trascorrere mesi se non anni dal momento della proposizione a quello della effettiva realizzazione
C'è però una fase che è più importante delle altre: il momento del quasi fatto, l'attimo che porta a confrontarsi sul prodotto, a vedere l'effetto che fa sul pubblico e sui produttori, perfino a valutare gli eventuali cambi di percorso, di casting, di sceneggiatura ed anche per decidere se produrre o meno una serie televisiva.
Si tratta in definitiva di un test, a volte può essere una miniserie, a volte può essere un film, alle volte ancora si può decidere di presentare i personaggi e le ambientazioni dello show che si vuole lanciare all'interno di un telefilm già esistente ( ed in questo frangente il termine tecnico che si utilizza è quello di "backdoor pilot"). Più spesso però la strada praticata è quella della realizzazione di un singolo episodio di prova, quello che viene definito "episodio pilota" o più semplicemente "pilot".
Di durata variabile, da una decina di minuti fino alle due ore, solitamente i pilots sono decisivi per il futuro della serie.
Una volta creata la serie il destino di questi episodi test è variabile, possono essere accorpati alla serie trasformandosi così in un episodio ufficiale, possono finire tra le parti speciali dei DVD che raccolgono tutte le puntate di una stagione, possono anche finire negli archivi delle reti televisive senza mai essere trasmessi; in alcuni casi è avvenuto che siano stati distrutti.
Immagini concept tratte dal pilot
di Day One una delle tante serie che
non vedremo mai.
Però non tutti gli episodi pilota passano al vaglio del gradimento delle visioni di verifica (o peggio ancora a quello dei dirigenti dei Network).
E non sempre i motivi del rifiuto riguardano la qualità dell'episodio pilota o il valore degli attori e della sceneggiatura; il più delle volte le cause che portano a cassare una produzione possono essere di natura economica, ma si può anche trattare di antipatie verso un determinato genere, verso un certo attore o regista. Oppure semplicemente di una scarsa lungimiranza da parte chi dovrebbe decidere la messa in onda.
In questo articolo parleremo nello specifico di alcuni pilots belli ma sfortunati
Queste sono le serie che per un motivo o per l'altro non sono mai nate.
AQUAMAN (2006) WB Television Network
Smallville, la serie sugli anni giovanili di Clark Kent, che i due hanno lanciato nel 2001 riscontra un sempre maggior successo di pubblico.
Gli ascolti vanno bene e la WB chiede alla coppia di creare altre serie ad ambientazione supereroistica. Gough & Millar si guardano attorno, sanno di avere a disposizione l'intero archivio della potente casa editrice D.C Comics.
La scelta non sembra per niente facile.
Capita però che ci sia un episodio della quinta stagione di Smallville ad indicare la strada.
L'episodio in questione s'intitola Aqua e narra della visita nella cittadina di Smallville del giovane Arthur Curry (in realtà il super eroe sottomarino Aquaman) ed il suo primo incontro con Clark Kent.
Aqua si rivela l'episodio più visto di tutta la stagione. Piace il personaggio, convince l'interpretazione del giovane Alan Ritchson nel ruolo di Aquaman Sopratutto piace l'idea di creare un alternativa a Superboy interpretato da Tom Welling
Questo basta per convincere Gough e Millar nello scegliere l'eroe marino come protagonista della nuova loro creazione
Cominciano anche le audizioni per il casting.
Tanto per cominciare il nome di Ritchson non viene nemmeno preso in considerazione per la nuova serie.
Al Gough in particolare esprime il desiderio di ricominciare dall'inizio tagliando se possibile tutti i legami con la serie madre.
Vengono provinati diversi attori, più volte viene effettuata una scelta. Ad un certo punto vengono anche prodotti alcuni trailers con uno sconosciuto attore chiamato Will Toale.
Salvo poi fare marcia indietro e protestare l'attore.
Alla fine ci si mette d'accordo su un nome: Justin Hartley, un interprete proveniente dal mondo delle soap operas.
Tenete a mente questo nome, ci ritorneremo più avanti.
A completare il cast vengono chiamate la bionda Adrianne Palicki, (una vera e propria abituè delle produzioni WB) nella parte della malvagia sirena Nadia, la star decaduta Lou Diamond Phillips nel ruolo del patrigno del protagonista e Ving Rhames che interpreta un guardiano di un faro che fa da mentore ad Aquaman.
Lo stesso anno viene girato l' episodio pilota, la regia viene affidata al già ricordato Greg Beeman, mentre gli stessi Gough &; Millar ne scrivono la sceneggiatura.
Lo stesso cast fornisce una buona interpretazione a partire dal'esperto Ving Rhames.
Rhames è oltremodo desideroso di ottenere un buon ruolo anche sul piccolo schermo ( nonostante il successo planetario de L'Alba dei Morti Viventi l'attore afro americano desiderava essere più coinvolto anche in televisione per timore di sprofondare nel circuito delle realizzazioni minori).
Il pilot che ne viene fuori finisce anche per essere proiettato in diversi festival riscuotendo un certo apprezzamento, piace molto anche ai vertici della WB
Una serie su Aquaman a questo punto sembra quindi imminente.
Sul finire del 2006 capita però l'impensabile.
Il Network WB si fonde con un altra rete, la UPN, che fino a poco tempo prima era stata la peggior rivale dell'emittente.
Nasce così un nuovo canale televisivo, la CW.
Un canale desideroso di risparmiare il più possibile.
Il povero Rhames deve dare l'addio ai suoi progetti per il piccolo schermo, la star decaduta Lou Diamond Phillips è costretto a ripiegare verso altre serie, lo stesso fa la Palicki.
Col tempo l' episodio pilota di Aquaman viene rilasciato su iTunes trasformandosi in uno degli spettacoli più visto di quella piattaforma, un vero e proprio oggetto del desiderio di molti appassionati.
E per quanto riguarda Justin Hartley invece?
Ad Hartley le cose vanno leggermente meglio: i due produttori, gli offrono una seconda possibilità, facendolo entrare come personaggio regolare in Smallville, una delle poche serie sfuggite alle forbici dei nuovi vertici della CW.
Il ruolo?
Un altro super eroe, un certo Olliver Queen in arte Green Arrow.
Si vede che era proprio destino.
LOCKE & KEY (2011) FOX Network
Esempio lampante della prima tendenza esemplare è stato il caso di Futurama cancellato all'apice del successo ( anche se poi lo show è stato rinnovato in un secondo tempo con tante scuse verso Matt Groening).
Mentre per quanto riguarda gli episodi pilota infiniti sarebbero i nomi da poter fare.
Forse però uno dei casi più eclatanti riguarda LOCKE & KEY.
La serie a fumetti scritta da Joe Hill, il figlio di Stephen King (di cui ho già parlato QUI ) attira l'interesse di un altro Stephen. Si, sto parlando proprio di Stephen Spielberg che si dice disposto a produrre prima un film e poi una serie televisiva.
La FOX contattata dal regista, commissiona l'episodio di prova. Spielberg dal canto suo, ritiene di sentire la trama adatta alle sue corde (dopotutto LOCKE & KEY è una storia concentrata su un gruppo familiare, elemento che notoriamente manda sempre in sollucchero il buon Spielberg ). Per questo il regista e produttore investe molta cura nella realizzazione dell'episodio e si circonda di ottimi professionisti come Josh Friedman, Roberto Orci e Alex Kurtzman.
L'episodio pilota cattura bene le atmosfere della graphic novel, tra le altre cose lo stesso Hill se ne dichiara soddisfatto.
E anche in questo caso le proiezioni di prova, tra cui una applauditissima alla San Diego Comi-Con ottengono giudizi entusiastici da parte del pubblico.
Solo che quando il prodotto finito viene presentato alla FOX i dirigenti della rete preferiscono non acquistare il prodotto.
Il motivo ufficiale?
Serie troppo costosa da realizzare.
Le avventure della famiglia Locke rimangono così confinate al mezzo cartaceo. Negli anni successivi la sede americana di MTV ha più volte ritrasmesso l'episodio pilota sotto forma di film per la televisione.
Ogni volta con ottimi ascolti.
Triste destino quello di LOCKE & KEY, vero?
Consolatevi, alle volte le cose possono andare molto peggio.
DAY ONE (2009-10) NBC
La storia di Day One è un vero e proprio campionario di come NON dovrebbe essere gestita una serie televisiva.
Tutto comincia all'inizio del 2009 quando la rete NBC annuncia in pompa magna la messa in cantiere della sua nuova serie SF.
Di più, la rete- una delle tre emittenti più grandi e seguite degli Stati Uniti - commissiona sin dall'inizio una prima stagione da 13 episodi; vengono mandati in onda con una certa frequenza numerosi spot e trailer pubblicitari e in diverse occasioni dirigenti e rappresentanti della NBCpresentano il nuovo ed imminente show come l'erede di Heroes.
Dai trailer mandati in onda si comprende subito che Day One sarà una serie corale, che sarà a sfondo post-apocalittico e che la causa di tutto potrebbe essere una invasione aliena.
Le tagline recitano ossessivamente : "every ending has a beginning"
In più, tra i protagonisti spicca David Lyons, uno dei tanti interpreti venuti fuori dal cast stelare di E.R. Essendo Lyons un attore di cui si dice un gran bene un po ovunque, l' hype dei telespettatori sale alle stelle.
Per tutta l'estate di quell'anno la rete continua a mandare in onda pubblicità e speciali su Day One; ulteriori meraviglie vengono promesse ad ogni nuova messa in onda della pubblicità.
Arrivati ad ottobre però giunge la prima parziale marcia indietro: da 13 che sarebbero dovuti essere gli episodi vengono ridotti a quattro.
Potrebbe andare bene anche così, nel frattempo i mesi passano, il 2009 si conclude senza che sia stato mandato in onda niente; anche le pubblicità cominciano a diradarsi.
Arriviamo così al gennaio 2010 e il presidente della NBC dichiara con una invidiabile faccia di bronzo che, avendo girato a quel momento solo l' episodio pilota (certo, lungo due ore ma pur sempre solo un episodio pilota) manderanno in onda solo quello sotto forma di film televisivo.
Giunti a maggio dello stesso anno viene fatto sapere che non sarà mandato in onda nemmeno il film.
Ad oggi credo non sia mai stato nemmeno mai proiettato, quindi non posso dire niente al riguardo della qualità effettiva di Day One, magari il prodotto faceva schifo, però non è dato saperlo, non ci è stata data la possibilità di giudicarlo.
Quelli di cui ho parlato oggi sono solo una piccolissima percentuale dei casi avvenuti, ogni anno negli Stati Uniti, ma non solo, vengono realizzati centinaia di episodi di prova, vengono proposti migliaia di concept
Solo un ristretto numero verrà poi tramutato in una vera e propria serie, solo pochi vedranno la luce.
Le reti televisive evidentemente fanno il loro lavoro e bisogna aggiungere che i motivi che possono portare a scartare un progetto possono essere veramente tra i più disparati.
Però per il sottoscritto rimane comunque divertente andare a frugare tra queste notizie.
Così come resta divertente il chiedermi quale tra queste tre serie abortite avrei seguito più volentieri se le avessero realizzate.
E voi invece quale serie avreste voluto che fosse realizzata?