- Etichetta: Autoprodotto
- Anno: 2014
Dalla miliardaria e soleggiata Dubai arrivano i fenomenali Aramaic, che con questo Ep di tre brani lasciano a bocca aperta,presentando un death-doom dai tratti orientaleggianti e dall’appeal elevatissimo.
Tanti sono i gruppi a cui la band fa riferimento, ovvero tutto il meglio del genere suonato nella metà degli anni novanta anche da nomi storici ormai votati ad altre soluzioni musicali.
Prendete il meglio dai primi album di Paradise Lost, My Dying Bride, Anathema, Opeth e Moonspell, solo per citare i più famosi, amalgamateli con iniezioni di atmosfere orientali ed avrete una bomba sonora entusiamante, con due tipi di voce che ribattono colpo su colpo al sound della band ed una cattiveria esecutiva mai doma, a tratti di ispirazione black come potevano esserlo i Moonspell di “Irreligious”.
Certo, sono solo tre brani, ma le potenzialità degli Aramaic appaiono elevatissime, grazie ad un songwriting di livello tale che, in presenza di una tracklist almeno raddoppiata, mi avrebbe spinto a parlare di capolavoro.
I solos, che vanno da reminiscenze Paradise Lost a stupendi e decadenti riff che ricordano i My Dying Bride di “The Angel and the Dark River” o “Turn Loose the Swans”, ricamati dai bravissimi Fadi Al Shami e Ahmad Rammal, non disdegnano accelerazioni di stampo black quando i brani lo richiedono, ed allora sale in cattedra la sezione ritmica composta da Rafic JR Abi Saleh alle pelli e Michael Al Asmar al basso.
Seguire questi ragazzi è un obbligo e dire che aspetto con ansia il full-length è superfluo, date un ascolto a questo Ep ed innamoratevene.
Tracklist:
1.The Fallen
2.The Pledge
3.The Summonning
Line-up:
Michael Al Asmar – Bass
Rafic JR Abi Saleh – Drums
Ahmad Rammal – Guitars
Fadi Al Shami – Guitars
Serge Lutfi – Vocals