ArcaniA: The Complete Tale, Recensione PlayStation 4

Creato il 17 novembre 2015 da Edoedo77

Come i più appassionati ricorderanno, ArcaniA: Gothic 4 uscì la bellezza di cinque anni fa su Pc e successivamente su PlayStation 3 ed Xbox 360.

Dopo tutto questo tempo, cinque anni non sono un giorno, Nordic Games ha riproposto il nuovo capitolo della amata serie ruolistica su PlayStation 4 per una sorta di edizione completa di tutto, espansione Fall of Setarrif inclusa. L’eroe senza nome, quindi, protagonista di Gothic, approda sull’ammiraglia di Sony con tutti i dubbi che ne derivano visto che all’epoca il gioco non venne accolto benissimo.

La nostra recensione racconterà di questa edizione.

IL MONDO IN PERICOLO, NOI LO SALVEREMO, FACILE NO?

Il gioco inizia con un sogno, dove il protagonista combatte e libera un dungeon senza troppi problemi. Questo prologo fa anche da tutorial per farci prendere una prima infarinatura con i comandi del DualShock 4.

Una volta svegliato inizierà un percorso più importante: il nostro eroe, un semplicissimo pastore, dovrà superare delle prove imposte da un padre geloso di una piccola isola per conquistare la sua fiducia e la conseguente benedizione per sposare la figlia.

Ma il destino vuole altro. Ed il nostro eroe senza nome andrà oltre. Tutto ad un tratto ci si ritrova, infatti, in un villaggio distrutto con gli abitanti massacrati. Il Re ha dato inizio ad una sanguinosissima guerra che ha devastato anche le idilliache isole Feshy dei mari del Sud. Non per un suo capriccio ma perché un Male oscuro attende di scatenare l’inferno.

Noi non saremo soli ed avremo qualche aiuto dall’alto in questo nostro (lungo) viaggio per salvare tutto e tutti ma anche per vendicarci di quanto accaduto e di quanto perso.

Il gioco è piuttosto lineare, non ci sono particolari sussulti né particolari scelte etiche. Il tutto, soprattutto all’inizio, appare scarno, brutale. Con tantissime quest anche semplici, e tantissima esplorazione dei luoghi.

GAMEPLAY MOLTO SEMPLIFICATO

La versione console di ArcaniA: Gothic 4 è piuttosto semplificata rispetta quella per Pc. L’inventario (piuttosto scarno dal punto di vista grafico) è infinito ma anche tutto il resto della gestione del personaggio è molto schematizzata. Solo a livello più alto di difficoltà, il gioco offre una vera e propria sfida degna di questo nome. Diversamente anche i combattimenti, molto action favoriti dal joypad. Magie, attacchi, parate ed altro saranno richiamati facilmente.

Sia che decideremo di fare i guerrieri, i maghi o i cacciatori, ad esempio, i tre stili di combattimento proposti da Dothic 4. Ricordiamo che il gioco offre una visuale in terza persona.

I nemici non sono troppo ostili ed alcune volte hanno schemi di attacco davvero elementari e, purtroppo, non sono troppo vari. E la possibilità di schivare rende il combatitmento ancora più semplice.

Non c’è nemmeno troppa varietà sulle quest. O raccolta oggetti, o eliminazione di nemici. Non che in altri giochi del genere il principio sia diverso ma manca un po’ di articolazione che certo non avrebbe fatto male. E’ però un problema originario.

Il nostro viaggio complessivo, a seconda della difficoltà ed esperienza con i gdr o della voglia di andare spediti o meno o ancora di voler visitare questa o quell’altra località, può durare anche oltre le 40 ore (espansione inclusa).

GRAFICA CON DIFETTI, SONORO DISCRETO


Parliamo del comparto tecnico di ArcaniA: Ghotic 4. Già cinque anni fa su Pc non brillava. Ed ovviamente questa edizione per PlayStation 4 non fa eccezione. Dei titoli che abbiamo provato, è praticamente il meno perfomante sull’ammiraglia Sony.

Non ce ne vogliano gli sviluppatori che hanno portato il gioco su PlayStation 4, ma non c’è molto di Next-Gen. Il mondo è vasto, discretamente variegato e con qualche bello scorcio che vale la pena vedere oggettivamente. Trovare luoghi graziosi o evocativi non è impossibile, anzi, ed è un peccato perché le cose buone tutto sommato ci sono anche con degli effetti luce e particellari interessanti mentre ci hanno fatto pensare alcune ombre…

Rimangono quindi i tanti problemi. Glitch e vari difetti non mancano ed il peso dei cinque anni si sente pesantemente. Le collisioni con l’ambiente non sono allo stato dell’arte. Non c’è quella pulizia che si è tentata di dare ed anche nei combattimenti alcuni difetti grafici affiorano colpa anche di una telecamera a volte non perfetta che rende a tratti difficoltosa la lotta nonostante la visuale in terza persona ci soddisfi.
Il sonoro non è male ed aiuta a dare un po’ di tensione accompagnando piuttosto bene le varie fasi di gioco. Diciamo che dal punto di vista tecnico si è fatto quel che si è potuto probabilmente con pochi mezzi a propria disposizione.

COMMENTO FINALE

Non è facile parlare di ArcaniA: The Complete Tale. Il gioco originale non aveva convinto molti e questo porting non fa che rafforzare i dubbi. Può interessare gli amanti sfegatati dei gdr e chi magari cerca un primo approccio con il genere visto che molte fasi, soprattutto in combattimento, sono semplificate così come la gestione del proprio personaggio.

Nordic Games ha pubblicato questo porting dedicandolo agli amanti della serie ma anche a chi cerca un titolo senza troppe pretese pur con un nome che – almeno in teoria – dovrebbe avere un bel po’ di blasone.

I difetti tecnici non si contano ma rimane comunque una struttura semplice ed una vasta mappa da esplorare che può regalare scorci gradevoli ed avventure, pur nei classicissimi limiti, anche graziose – a tratti – sempre a patto di non avere grandissime pretese. Complessivamente merita la sufficienza (sia pure risicata) per i contenuti che seppur ripetitivi riescono ad occupare i giocatori e sotto l’aspetto grafico offre qualche bello spunto in termini paesaggistici anche se l’Eroe senza nome ha perso molto del suo smalto.
Nel 2015 ci sono titoli di ruolo di diversa ambientazione che fanno impallidire questo Gothic. Da The Witcher 3 a Fallout 4 per rimanere in tema 3d, da Sword Coast Legends a Pillars of Eternity in ambito più classico. Tutti giganti contro il vaso di coccio ArcaniA che però può dire la sua se non si cercano titoli troppo complicati.

PREGI: L’aspetto grafico, nonostante i suoi tanti difetti, ha un contesto gradevole. Diretto, adattissimo ai neofiti del genere. Buon sonoro. Longevo.


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