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Archeologia a terni: non c’erano i celti ma gli umbri naharki

Creato il 27 novembre 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

ARCHEOLOGIA A TERNI: NON C’ERANO I CELTI MA GLI UMBRI NAHARKIdi Marina Antinori

La popolazione protostorica degli “Umbri Naharki” è stato l’argomento della trasmissione “Il Salotto Buono …di Sera” condotto da Livia Torre, andato in onda il 21 novembre alle ore 20,40 su Teleterni, visibile anche in web streaming. Ospiti in studio sono stati la dott.ssa Maria Cristina De Angelis della Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Umbria, la dott.ssa Marina Antinori, il dott. Stefano Ferrari, e Stefano Montori del Gruppo Speleologico delle Terre Arnolfe.

Gli argomenti trattati da parte dei rappresentati della Soprintendenza sono stati la necropoli delle Acciaierie (X-IV sec a. C.), la necropoli dell’ex Poligrafico Alterocca (VII-VI sec a. C.) e gli abitati in zona Maratta Bassa (di cui uno recentemente venuto alla luce, durante i lavori per la costruzione della bretella che collegherà il quartiere Gabelletta con Maratta). I due archeologi hanno tenuto a precisare che questa popolazione si identifica con una certa sicurezza con la denominazione di “Naharci” solo a partire dal IV sec. a. C. Per il periodo precedente vi sono delle incertezze.

Marina Antinori ha parlato del sistema difensivo dei santuari dall’altura, in particolare dei siti di S. Erasmo e M. Torre Maggiore di Cesi, e del culto del dio Marte ad essi strettamente correlato (bronzetti votivi di VI sec. a. C). Erano costituiti da strutture provvisorie e fosse (VI sec. a. C), e solo successivamente monumentalizzati con l’avvento della romanizzazione (inizi III sec. a. C.). Stefano Montori ha chiarito alcuni aspetti delle numerose grotte e cavità presenti nella stessa zona, come il c.d. “Buco del Diavolo” (uso cultuale?).

Tutti i partecipanti si sono adoperati – nonostante la difficoltà oggettiva di rendere comprensibili ad un vasto pubblico argomenti che necessitano di un gergo tecnico e terminologie che si rifanno a lingue antiche – per dividere nettamente le leggende metropolitane da quelle che sono le ipotesi verosimili ottenute seguendo una metodologia.

Una convinzione emerge su tutte – fatta pronunciare dalla conduttrice dall’autorità rappresentata dalla dott.ssa De Angelis allo scopo di renderla più incisiva – non ci sono riscontri materiali della presenza di popolazioni celtiche nella zona di Terni e siti limitrofi.

Questa conclusione può deludere molti, ma fa emergere una civiltà umbra di cui esistono numerosissime e interessanti testimonianze che merita finalmente di essere riconosciuta per il suo valore di fronte al grande pubblico. I ritrovamenti fanno pensare che Plinio il Vecchio non sia tanto lontano dalla verità considerando gli Umbri Gens Antiquissima Italiae cioè la popolazione più antica d’Italia (N.H., III, 112-113).

L’etnia degli Umbri – avente una propria lingua testimoniata da epigrafi, tradizioni, istituzioni, e probabilmente una complessa teologia – era divisa in varie comunità tribali tra le quali spicca quella dei Naharki o Naharci che occupava il territorio ternano. Nelle Tavole Eugubine (VIb, 48 e Ib 16-17) erano considerati nemici della tuta ikuvina (la comunità di Gubbio) e messi al bando durante la lustratio (purificazione) dell’esercito in armi.

Sono molte le ipotesi convincenti, ma a volte risultano contrastanti i pareri tra gli studiosi e alcuni aspetti rimangono ancora da chiarire per mancanza di elementi, tuttavia i reperti continuano ad emergere e il lavoro non si ferma.

Bravissima si è dimostrata Livia Torre che ha saputo cogliere tutte le sfumature di una materia tanto complessa, gestendo lo scambio tra gli ospiti impostando un’atmosfera ironica e piacevole per lo spettatore. La conduttrice si è ripromessa di dedicare altri appuntamenti della sua trasmissione per l’approfondimento dell’argomento. Infatti, il riappropriarsi di una “Coscienza di Luogo” in un periodo di crisi come quello attuale potrebbe rivelarsi sorprendentemente una preziosa risorsa.

Si consiglia un libro ancora fresco di stampa: “Colleluna: Ieri, Oggi e Domani. Archeologia, storia e attualità della II Circ. Nord del Comune di Terni (ed. Thyrus)”, che vede come autori principali Marina Antinori, Adriano Fabrizi, Luigi Di Sano e il fotografo David Fratini. Il volume nasce da un progetto di valorizzazione appoggiato dal Comune di Terni e Archivio di Stato di Terni per rendere fruibili alla gente comune gli studi scientifici degli accademici e le fonti storiche confrontandoli con “le voci di popolo” alla ricerca di una via d’incontro o una definitiva smentita.

Per info contattare Marina Antinori: [email protected] o Ed. Thyrus 0744-389496

 



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