Con il termine “nove archi” erano invece designati i paesi stranieri con i quali l’Egitto aveva avuto a che fare nel corso di alterne vicende. Ad esempio, nei celebri “Testi delle Piramidi” è scritto che in cielo governano nove dei (Atum Ra, Shu, Tefnut, Nut, Geb, Osiride, Iside, Seth e Neith), mentre in terra dominano nove popoli. Una storia simile a quella ebraica con la distinzione in tre rami fondamentali: Cam, Sem e Iafet, coloro che in età moderna furono definiti razze principali.
Se ipotizziamo che il wad-wur fosse il Mediterraneo Occidentale, è possibile che le isole dell’Haou-Nebout fossero proprio quelle bagnate da questo mare, e forse l’area paludosa di cui parlavano gli egizi corrispondeva a qualche luogo con fondale marino molto basso, forse la foce di un fiume parzialmente navigabile che, a causa dell’impaludamento o dell’avvelenamento delle falde acquifere dovuto alla salinità del mare, costrinse gli abitanti più intraprendenti a spingersi verso nuove terre da occupare e coltivare.
Una mappa pittorica parietale (vedi foto) risalente alla cultura di Naqada II (3500-3200 a.C.), nella zona corrispondente al medio Mediterraneo Occidentale, evidenzia in chiaro una zona paludosa o una distesa fangosa, forse un canale considerato insidioso per la presenza di grandi banchi di sabbia in prossimità della superficie. Se tutto ciò fornisce indizi per una ricerca, possiamo proporre che tra le isole dell’Haou-Nebout era compresa la Sardegna sud occidentale, proprio quella zona interessata ai fenomeni di malaria dovuti agli stagni malsani.
Nella raffigurazione che gli egizi facevano dei Nove Archi, c’è un elenco gerarchico di queste genti, a iniziare da quelli più importanti. La striscia in cui sono ritratti nove personaggi provenienti dai nove paesi stranieri è completata da cartigli a scrittura geroglifica che ne indica il luogo d’origine e il primo di tutti proviene appunto dalle isole dell’Haou-nebout, mentre gli altri sono rispettivamente originari: dell’Alta Nubia, Alto Egitto, Oasi, Basso Egitto, Deserto orientale, Libia, Nubia, Asia. Ragionevolmente, quindi, si può affermare che gli antichi egizi avessero un occhio di riguardo per le genti che provenivano dall’Haou-nebout, ossia dalle isole poste al di là di un confine marittimo che si caratterizzava per i bassi ed insidiosi fondali: li consideravano i loro lontani avi.