Secondo una ricerca della University of Missouri a St. Louis, le incisioni sul frammento di una tavoletta d'argilla rinvenuta in Grecia compongono il testo decifrabile più antico di cui si abbia notizia in Europa. Considerata "magica o misteriosa" nell'antichità, la tavoletta si è conservata solo perché un mucchio di rifiuti prese fuoco circa 3.500 anni fa.
Trovata in un uliveto di Iklaina, la tavoletta fu incisa verso la metà del XV a.C. da uno scriba di lingua greca di Micene. Fino a oggi i lavori di scavo a Iklaina hanno raccolto le prove dell'esistenza di un antico palazzo miceneo, imponenti mura terrazzate, dipinti murali e un sistema di drenaggio sorprendentemente avanzato, dice il direttore degli scavi Michael Cosmopoulos. La tavoletta è la sorpresa più clamorosa da quando, anni fa, sono iniziati gli scavi per due motivi: non si sapeva che le tavolette micenee potessero essere così antiche e, soprattutto, non doveva trovarsi nel luogo in cui è stata rinvenuta, in quanto fino a oggi le tavolette sono state trovate solo in pochi tra i palazzi più importanti.
Anche se agli inizi della civiltà micenea c'era un palazzo a Iklaina, quando fu creata la tavoletta l’insediamento era diventato un satellite della città di Pylos, regno del re Nestore, personaggio chiave dell'Iliade. "Si tratta di uno dei rari casi in cui l'archeologia va a braccetto con gli antichi testi e i miti greci”, dice Cosmopoulos. Le incisioni sul frammento della tavoletta - largo 4 centimetri e alto 2,5 centimetri - sono esempi di un sistema di scrittura noto come Lineare B, che consisteva in 87 segni e ciascuno rappresentava una sillaba.
I Micenei avrebbero utilizzato questo tipo di scrittura solo per registrare questioni legate agli interessi economici della classe dominante. Le incisioni sul fronte della tavoletta di Iklaina formerebbero un verbo collegato alla produzione di manufatti, mentre sul retro compare una lista di nomi accanto a dei numeri, e probabilmente si tratta di una lista di proprietà. Questo tipo di dati veniva conservato in genere solo per un anno fiscale, quindi la tavoletta non era stata creata perché durasse a lungo.
“Questo tipo di tavoletta non veniva cotto nei forni ma lasciato essiccare al sole, ed era quindi fragile e facilmente deperibile. Fu buttata in un pozzo insieme all'immondizia che venne successivamente bruciata”, dice l'archeologo. “Il fuoco indurì la tavoletta, preservandola”.
Anche se la tavoletta di Iklaina è un esempio del sistema di scrittura più antico d'Europa, altre forme di scrittura nel mondo risalgono a epoche precedenti, spiega il professor Thomas Palaima, perché scritti rinvenuti in Cina, Mesopotamia ed Egitto risalirebbero al 3.000 a.C.
Il Lineare B discende da una forma di scrittura più arcaica che non è stata decifrata, nota come Lineare A, utilizzato dai minoici. Gli archeologi pensano che Lineare A sia collegata al sistema più arcaico di geroglifici utilizzato nell'antico Egitto. La tavoletta di Iklaina è però una scoperta straordinaria, dice Palaima, esperto di tavolette micenee alla Università di Texas-Austin.Questo documento potrebbe infatti fornire preziosi elementi sull'organizzazione e sull'amministrazione degli antichi regni della Grecia.
Gli archeologi ritenevano che queste tavolette venissero realizzate e conservate solo nelle città più importanti o nei siti dove si trovavano grandi palazzi come Pylos e Micene. Visto che Iklaina non era una città di primaria importanza, la tavoletta indicherebbe che l'istruzione e la burocrazia erano meno centralizzate di quanto si pensasse. Palaima aggiunge che la capacità di leggere e scrivere era molto rara nel periodo miceneo ed era considerata perlopiù come “magica o misteriosa”.
Fonte: ww.nationalgeographic.itFotografia per gentile concessione Christian Mundigler