Dopo il grande successo del primo incontro, sul tema "La Civiltà Nuragica", che ha registrato una uditorio di circa 130 persone, l'Istituto Universitario Sardo per le Tre Età, in collaborazione con il Consorzio Poetto Services, mercoledì 29 Agosto alle ore 20.15, organizza presso il chiosco-bar "La Lanterna Rossa" alla 5° fermata CTM del Poetto, il secondo incontro dedicato alla storia della Sardegna nuragica: il relatore, lo scrittore Pierluigi Montalbano, affronterà il tema della navigazione al tempo dei nuraghi.
Il presidente del Consorzio che coordina le attività dei baretti del Poetto, Sergio Mascia, sottolinea come la collaborazione con l'Istituto Universitario Sardo per le Tre Età costituisca una importante iniziativa che, dopo lo stentato avvio della stagione a causa delle note vicende sull'amianto, contribuisce non solo a rilanciare le attività e l'immagine delle attività dei propri consorziati, ma soprattutto offre ai cittadini una diversificazione delle attività che puntando sulla cultura, oltre alle ormai classiche iniziative musicali, offre un panorama di proposte in grado di soddisfare le più svariate esigenze.
L'iniziativa rientra tra quelle della manifestazione “Poetto: Sport & Village”, manifestazione contenitore giunta alla 9° edizione e che ha lo scopo di qualificare dal punto di vista culturale e turistico il Poetto di Cagliari.
Ingresso libero. Sarà possibile cenare con menù a 10 Euro.
Ecco un sunto di ciò che il relatore Pierluigi Montalbano, con l'ausilio di immagini e filmati, racconterà nella serata programmata per Mercoledì 29 Agosto al Poetto, nel chiosco "La Lanterna Rossa":
Il mare, fin dall’alba dei tempi, rappresenta una risorsa vitale per l’umanità. Le più floride civiltà si svilupparono in prossimità delle coste, laddove le risorse ittiche ampliavano la scelta dei prodotti commestibili e le foci dei grandi fiumi regalavano acqua dolce, terreni fertili e possibilità di trasporto su zattere.
Circa 15.000 anni fa lo scioglimento dei ghiacci provocò l’innalzamento del livello del mare di 150 metri costringendo l’uomo ad abbandonare le zone precedentemente occupate e sfruttate; uomo che, allo stesso tempo, affrontava la necessità di un rinnovamento delle tecniche di caccia, dovendo adattarsi all’estinzione dei grandi animali conseguente ad un profondo cambiamento climatico.
Sfruttando le conoscenze nautiche, acquisite in millenni di navigazione sottocosta, i più audaci si spinsero verso luoghi con clima mite, approdando in quei territori dove l’agricoltura poteva diffondersi.
In mancanza di testi scritti, le testimonianze archeologiche portate alla luce lasciano molti dubbi sull’origine dell’uomo neolitico. Conosciamo il suo “stile di vita” ma non riusciamo a capire a fondo i meccanismi che hanno comportato il più grande salto evolutivo della storia dell’uomo.
Uno degli indizi più efficaci per capire l’evoluzione degli antichi popoli del Mediterraneo è costituito dalle rotte navali dell’ossidiana, percorse almeno dal 10.000 a.C.
La capacità di addomesticare piante e animali, il culto dei defunti, le tracce architettoniche e la religiosità basata sulla Dea Madre arricchiscono il quadro d’indagine di questa serata,
Curiosamente, la civiltà più evoluta della storia marinara, la minoica, non aveva necessità di costruire fortezze difensive per proteggere i porti: i minoici dominavano il mare e nessuno osava aggredirli. Solo una catastrofe naturale, l’eruzione del vulcano Santorini, che colpì il centro nevralgico del loro impero, oscurò quella stella.
La serata si concluderà con un approfondimento su una delle più antiche e misteriose civiltà occidentali, quella nuragica. Porti e approdi della Sardegna costituiscono un esempio di civiltà costiera dell’epoca, capace di edificare oltre 8000 torri.