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“Archie” Scott Brown: “Ciò che c’era di meglio nello sport”

Da Carlo69 @F1Raceit

“Archie” Scott Brown, il pilota che sconfisse il suo handicap.

William Archibal “Archie” Scott Brown (spesso il cognome del pilota viene indicato come Scott-Brown), nasce il 13 maggio 1927 a Paisley.  Durante la gravidanza la madre prende la rosolia e Archie nasce con il braccio destro e le gambe deformate. Solo grazie alle successive 22 operazioni a cui venne sottoposto fin dall’infanzia, riesce di camminare ed avere una vita tranquilla, anche se non riuscì a crescere più di 5’0” di altezza.

Suo padre Bill, era stato osservatore della Royal Flying Corps durante la Grande Guerra, fa costruire una piccola automobile alimentata da un motore di un tosaerba, per aiutare la sua mobilità quando Archie era un bambino; questo sicuramente diede una forta spinta a far nascere il suo amore per le corse.

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Entra a lavorare nel Dobie Tabacco nel 1949, poi lascia il suo paese d’origine per trasferirsi a East Anglia e, successivamente al divorzio dei suoi genitori, va a vivere insieme alla madre a Cambridge.

Grazie ad una eredità ricevuta nel 1951 compra una MG  con cui comincia subito a correre. Brian Lister e Dan Moore notano il talento di Archie e non passa molto tempo prima che lo mettono al volante di una Tojeiro special di proprietà di Brian Lister.

Nel 1954 Brian Lister aveva cominciato a costruire automobili  con il suo nome e Archie viene iscritto alla British Empire Trophy per guidare una Lister con il motore MG preparata da Dan Moore. Riesce a qualificarsi in prima posizione, ma le proteste di un altro pilota a causa delle condizioni del suo braccio sono il pretesto per farlo squalificare e toglierli la licenza per correre.

La stampa lancia una campagna a favore del pilota e nell’estate del 1954 ricomincia a correre.

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Nel 1955 Lister passa al motore Bristol e Archie vince club ed eventi in tutto il paese, compreso l’Empire Trophy che corre con una Connaught a Brand Hatch nella Boxing Day Meeting; riesce anche a vincere in un evento di Formula Libre.

L’anno dopo Brian Lister cambia nuovamente i motori e passa ai Maserati. La prima gara della stagione è il Glover Trophy a Goodwood ed “Archie” si qualifica secondo a solo mezzo secondo da Stirling Moss ma è costretto al ritiro per problemi al motore. Ottiene la pole position al BARC Aintree ’200′ con 3 secondi di vantaggio sulla BRM di Mike Hawthorn ma ancora una volta il motore cede al 13° giro.

Conclude al secondo posto il BRDC International Trophy a Silverstone a bordo di una Connaught B-Type e conquista di nuovo la pole alla gara Aintree ’100, ma è di nuovo costretto al ritiro per problemi al motore.

Il 14 luglio partecipa al Gran Premio d’Inghilterra, gara valida per il campionato di F1, riuscendo a qualificarsi in 10° posizione ma è costretto al ritiro al 10° giro per la perdita di una ruota. Si ritira nuovamente al Trofeo Vanwall e partecipa al Gran Premio d’Italia di Formula 1, ottenendo la pole position con la sua Connaught ma i problemi di salute gli impediscono di prendere parte alla gara.

Ottiene la vittoria a Brands Hatch nella BRSCC Formula 1 Race e le sue perfomance attirano l’ammirazione degli altri piloti, anche di Fangio che l’aveva definito come “un pilota fenomenale con un controllo della vettura inquietante”.

Nel 1957 può correre il Gran Premio dell’Inghilterra con la BRM, ma durante le prove ha avuto un problema ai freni e i consigli di Mike Hawthorn e degli amici, lo convincono a declinare l’offerta.

Torna quindi a correre per Brian Lister che dopo aver abbandonato il motore Maserati decide di passare ai motori Jaguar. La Lister Jaguar sopranominata in maniera affettuosa “Knobblys” guidata da Archie vinsc 12 dei 14 eventi a cui prende parte.

Alla fine per la stagione 1958, Archie riesce ad ottenere una licenza internazionale e vinco il Lady Wigram Trophy. Successivamente va in America per correre la 12 ore di Sebring e delle voci lo danno partecipante insieme alla Lister alla 24 ore di Le Mans.

Diventa amico di Archie Butterworth e mostra subito entusiasmo per i suoi designi e invenzioni. “The Archies” pianificarono insieme una stagione di Formula 2 con i motori AJB ed acquistano un telaio Cooper per partecipare al Gran Premio di Montecarlo, ma l’auto non è pronta per la gara. Insieme a Archie Scott Brown, Butterworth spera di realizzare il suo progetto AJB per i Gran Premi e progetta un motore da 2,5 litri Flat-8 da abbinare al cambio AJB da lui già realizzato.

Nel corso della sua carriera sportiva, Archie matura una sorta di rivalità amichevole con il pilota americano Masten Gregory. Nel mese di Maggio, Masten aveva battuto Archie a Silverstone, pilotando una Lister modificata per la Ecurie Ecosse.

Il 18 maggio partecipa alla Sport Car Gp sul circuito di Spa-Francorchamps dove si di ritrova di nuovo in lotta con il rivale Masten Gregory.

Archie conduce stabilmente la corsa quando una pozza d’acqua gli fa perdere il controllo della  vettura, che va a sbattere contro una segnaletica (che doveva essere rimossa prima della gara) danneggiando la vettura che poi si ferma e prende fuoco nello stesso punto in cui Dick Seaman con la Mercedes nel 1939 aveva avuto un incidente.

Viene tirato fuori dalla vettura da due commissari, ma il giorno dopo muore a causa delle ferite riportate,  in un ospedale a Heusy. Aveva compiuto 31 anni la settimana prima.

Nella sua breve carriera Archie ha ottenuto 71 vittorie di cui 15 in eventi nazionali e viene ricordato a Snetterton con una lapide che afferma  che “rappresentava tutto ciò che c’era meglio nello sport”.

 

contributo di Chiara Zaffarano

 


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