18 gennaio 2012 Lascia un commento
Le sue archistar sono celebrate in ogni angolo del pianeta e sanno distinguersi per fantasia e innovazione.
Come pochi altri al mondo, gli architetti olandesi sanno fondere arte e praticita’, uscendo dagli schemi talvolta in modo violento senza per questo apparire arroganti o inutilmente estrosi, laddove originalita’ e’ una delle parole d’ordine che non si tramuta mai in boria o saccenteria.
E’ altresi’ interessante scoprire che questa concomitanza virtuosa non nasce da una fortuita coincidenza o da chissa’ quale oculata politica delle amministrazioni locali, non del tutto e non sempre almeno.
L’Olanda nei decenni scorsi si e’ trovata ad affrontare l’esigenza di costruire abitazioni e strutture a supporto e la terra strappata al mare, i polder, si sono rivelati letteralmente carta bianca sulla quale ridefinire l’architettura urbana con la strepitosa opportunita’ di inventare da zero un territorio svincolandosi da storia e passato, potendo quindi sbizzarrirsi e creare un nuovo modo di abitare.
Ecco quindi il "miracolo" dei Paesi Bassi che Philip Jodidio, il decano dell’architettura raccontata, propone in questo volumone Taschen le cui grandi pagine 24×30 permettono di godere di dettagli altrimenti invisibili.
Non tutte le scelte sono condivisibili e molti sono i nomi mancanti ma come spiegato, il panorama degli studi e degli architetti e’ ampio e difficile da limitare.
Ad ogni modo il sempre ottimo rapporto qualita’/prezzo fa si che il volume sia gradevole per chi conosce l’argomento, rivelatore ai piu’ che hanno un’occasione di scoprire qualcosa di fenomenale.