Architettura del ventesimo secolo – Peter Gossel, Gabriele Leuthauser

Creato il 14 marzo 2013 da Maxscorda @MaxScorda

14 marzo 2013 Lascia un commento

Taschen scatenata con due volumi raccolti in raccoglitore rigido per oltre 600 pagine complessive e ad un prezzo che dirsi d’occasione e’ poco. 
Tanta carta e’ necessaria perche’ il XX secolo per l’architettura e’ stato davvero interminabile. Molto si e’  imparato come e’ ovvio che sia, dal passato con una lunga coda trascinata dal secolo precedente, dal quale ci si e’ sganciati con un certa fatica.  Secolo il ventesimo in cui Europa e Stati Uniti la fanno da padroni ed e’ qui che si sviluppano le idee e l’uso di nuovi materiali, con alcuni di questi e pensiamo al cemento, che permettono di rivoluzionare al pari dei progetti, il modo di costruire.
Palazzi sempre piu’ alti con strutture sempre piu’ leggere, vetro e acciaio che lentamente ma inesorabilmente sostituiscono pesanti mattoni e finestre come feritoie in blocchi monolitici.
Gli autori partono appunto dal 1800 per avanzare cronologicamente nel tempo e soffermandosi nelle tecniche di costruzione e negli stili.
Il testo punta lo sguardo non tanto sui singoli edifici artisticamente rilevanti quanto su quelli che in un modo o nell’altro hanno funzionato da modello tecnico e stilistico per molti altri in seguito.
Tutto molto interessante ma l’impostazione dell’opera e’ malfatta, col maggiore difetto nella difficolta’ del collegare il testo alle immagini. Comprendo sia complicato procedere in parallelo tra testo e foto ma sovente non c’e’ corrispondenza e volendo seguire entrambi di pari passo, si e’ costretti ad una continua interruzione e a salti tra le pagine e le didascalie, operazione alla lunga parecchio stancante.
Malgrado l’imponenza dell’opera, tutto si puo’ dire fuorche’ l’argomento sia stato trattato in modo esaustivo, nemmeno rappresentativo se per questo, lasciando valido un utilizzo buono alla pari di un bignami o catalogo breve delle meraviglie architettoniche del secolo appena trascorso, bello anche solo da consultare e rifarsi gli occhi con la potenza del pensiero e dell’ingegno umano che in architettura non cessa mai di stupire.


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