Le parole si fanno ardite
Si alternano ad attimi appena sussurrati.
Abbandonarsi ai venti, che accarezzano la pelle:
Quei graffi lenti e continui, come gocce
di una pioggia che non bagna.
Tenuti a freno ai fili che tengono i nostri pensieri.
Mentre i gemiti non si sottraggono
ai corpi non più distanti.
Non c’è più bisogno né di sorridere
e né di mentire.
Solo vibranti azioni che coinvolgono:
“I nostri sensi” Lasciamoli liberi
Ai nostri spasmi che sostituiscano
senza vergogna
I battiti costanti dei nostri cuori.