Si entra in Consiglio Comunale il giorno dopo i fuochi d’artificio sull’impianto dei veleni e si pensa che la serata correrà via un po’ più liscia perché tanto la maggioranza è maggioranza e contro i numeri c’è poco da fare. Uno, due, tre, quattro…. accipicchia, ma qui manca il numero legale! Dove sono tutti i consiglieridellelibertàpadane? Nulla di fatto, la seconda chiamata avverrà dopo un ora. il PdArcore esce dall’aula. Tictoctictoc, il tempo corre e i telefonini impazziscono “ma che ..zz.. di fine hai fatto?… muoviti che qui salta tutto…” si ode nell’aire. Vanno letteralmente a prendere da casa il consiglieredellelibertàingessate (Savini) che già la sera prima aveva faticato non poco a raggiungere l’aula col piedone di gesso.
Passa l'ora, conta che ti riconta, ma i consiglieri non arrivano e il numero legale non torna: il Consiglio Comunale salta e buonanotte anche al (orrendo) progetto Falck.
Giusto per usare un eufemismo, diciamo che a quel punto scoppia il parapiglia, all’insegna di Ambrosini (traditur!), chi lo piglia? Al placcaggio del presidente provvede direttamente il Vicesindaco (Firmo) che lo mette fisicamente all’angolo e lo ricopre di contumelie. Un Assessore (Bertani) urla ai suoi che “sono dei coglioni!” (se lo dice lu…) e che lui ora non ci va dai carabinieri a fare la figura del coglione (Voleva fare una nuova caserma al posto di un nuovo asilo. Vada a dirlo alle mamme arcoresi che sono rimaste escluse dalle graduatorie, chissà che figura ci fa lì…). Un anziano Consigliere della Lega (Redaelli) dice al presidente (Ambrosini fiutavento) che se vuol fare il scemo(!), vada fuori. L’Assessore (Bertani) sostiene incredibilmente che la colpa sia anche del PdArcore, il quale, nell’occasione, si è solo limitato ad osservare il volo dei coltellidellelibertàpadane. E’ la fiera del tutti contro tutti, è un delirio di insulti reciproci, è la fine ingloriosa di questa amministrazione.
Se gli elettori vorranno, toccherà a noi raccogliere i cocci, ridare dignità alle Istituzioni e, INSIEME a tutti i Cittadini, far ripartire LA NUOVA ARCORE, dopo le macerie lasciate da questa ingloriosa maggioranza (si fa per dire…) politica.