Arena si è dimostrato fiducioso: “I politici sembrano più favorevoli alle liberalizzazioni”, ha commentato, riferendosi alle enormi difficoltà quando ad Arenaways furono negate le fermate intermedie sulla Torino-Milano e sul circuito interregionale. E tanti altri “dispetti” dei gestori delle reti ferroviarie, con il silenzio complice degli enti locali (Regione, Provincia, Comune, che tutti e tre si sono espressi a favore, solo a fallimento deciso).
Il piano di Arena è quello di salvare il nome, riassumere tutti i 60 dipendenti in cassa integrazione creando una “newco” con mister A presidente e socio di minoranza e ripuntare sulle fermate intermedie e sui servizi notturni, quelli che sta lentamente dismettendo Trenitalia.
Se tutto dovesse andare nel verso giusto, secondo i piani di Arena, i treni giallo-arancioni potrebbero già ripartire in primavera, massimo a giugno.