Tre mesi dopo l’inserimento delle squadre di calcio argentine fra i soggetti oggetto del controllo statale contro il riciclaggio di denaro, quasi la metà dei Club della Prima Divisione e della Serie B e continueranno ad essere gestiti in maniera informale.
Con la Risoluzione 32 dell’Unità di informazione finanziaria (UIF) è stato richiesto un rapporto dettagliato sull’organizzazione delle operazioni relative ai movimenti di denaro, donazioni e vendita di giocatori. Più della metà delle squadre non ha presentato alcuna documentazione.
Solo due delle cinque maggiori della Prima Divisione (Independiente e Boca Juniors) sono in regola. Arsenal, Newell, Tigre, Lanus, Union de Santa Fe, Belgrano, Godoy Cruz, Estudiantes, Velez, Boca e Independiente sono i club che hanno regolarizzato la loro situazione. Club de Avellaneda, addirittura pubblica sul suo sito web i dettagli di chi detiene i diritti economici dei giocatori. Al contrario, Quilmes, River, San Martín de San Juan, All Boys, Colon, Argentinos Juniors, River, Racing e San Lorenzo non ha rilasciato alcuna informazione, quindi la loro situazione è molto irregolare.
Secondo le norme anti-riciclaggio di denaro uscito l’anno scorso (legge 25246) come parte della politica di lotta alla criminalità prevista dalla Financial Action Task Force (FATF), i club non riescono a soddisfare gli standard di base.
La mancata registrazione dei funzionari è una multa compresa tra USD 10.000 e USD 100.000. E nel caso di club che non riportano l’acquisto e la vendita di giocatori, la pena va da uno a dieci volte la quantità di ciò che non è stato segnalato.