Alla fine di luglio, il Silver Institute ha pubblicato un rapporto intitolato The Outlook for New Electrical and Electronic Uses of Silver, che prende in considerazione tre potenziali aree di crescita per l'argento: l'elettronica flessibile, i diodi emettitori di luce e gli interposer.
Queste sono tutte le nuove applicazioni dell’argento, ma non sono le uniche che stanno attirando l’attenzione di molti osservatori.
Un’altra inaspettata e sorprendente applicazione si sta rapidamente affermando sul mercato: la stampa 3D.
Per chi non lo sapesse, la stampa 3D, detta anche produzione additiva, è il processo di creazione di un oggetto tridimensionale da un file digitale. Come suggerisce il nome alternativo, il processo avviene normalmente attraverso processi additivi, cioè un computer deposita strati su strati di materiale fino a quando l'oggetto viene costruito.
Potrà sembrare stravagante, ma la stampa 3D sta diventando sempre più diffusa. Sono già disponibili stampanti 3D per uso personale e qualcuno sta già realizzando applicazioni che hanno dell’incredibile, come quella di stampare una casa.
Allo stato attuale esistono due tipi di processi di stampa 3D nei quali viene coinvolto l’argento.
Il primo è la creazione di stampi con una stampante 3D, utilizzati per l’argento fuso. In tal modo chiunque può creare gioielli, accessori e altro ancora in argento.
Il secondo processo, chiamato a sinterizzazione laser diretta, permette la formazione di un oggetto solido con il calore, senza fusione. La tecnica potrebbe consentire a enti governativi e zecche di produrre monete e altri oggetti. Inoltre sarà forse possibile fabbricare batterie e altri componenti elettrici.
Secondo il Silver Institute le tecnologie potrebbero aggiungere altri 20 milioni di once di argento alla domanda totale entro il 2018.
Un piccolo numero rispetto ai 1.081,1 milioni di once, che hanno costituito la domanda mondiale di argento nel 2013, ma pur sempre un ragguardevole 5% della sola domanda industriale di argento.
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