Se ci sono affari politici di mezzo, vuoi o non vuoi Clooney è sempre dietro l'angolo, poi se ci mette pure i dollari in gioco coproducendo il film, la molla scatta e la riconferma arriva immediata per un Affleck che oramai non mi stupisce più: un gran regista che sa il fatto suo, procede per la sua strada e fa le scarpe a centinaia di cagnacci registiculi di stocazzo made in Hollyfuck.
Ispirato ad una storia vera del 1979 in piena rivoluzione iraniana, Affleck mette in scena un film solido, duro, carico di tensione. Complice una sceneggiatura all'altezza (geniale l'idea della troupe cinematografica in visita per sopralluoghi in Iran), dialoghi frizzanti e un cast di tutto rispetto, Argo si dimostra un ottimo "sequel" di The Town che allunga la scia positiva dell'Affleck regista e lo catapulta schivando intrighi politici, impiccagioni e rivoluzioni, nell'olimpo dei registi che contano. Lo stile registico della camera a mano esasperata e del voler rendere al massimo l'amatorialità delle scene è un suo marchio di fabbrica che lo contraddistingue ormai da Gone Baby Gone.
Marsellus Wallace diceva "il tuo culo non invecchia come il vino", ma a sto giro Ben pare essere l'eccezione.
Ben Affleck