Electron pro si può definire a tutti gli effetti un telaio da pista polivalente, cioè che si può adattare a tutte le specialità della pista. In un segmento in cui, per svariate ragione, è necessario specializzarsi, anche le biciclette tendono a essere adatte a una disciplina piuttosto che all’altra, prove veloci, prove di inseguimento o prove di endurance. Argon 18 è riuscita con un sono modello a soddisfare le esigenze delle diverse specialità. Al centro di qusto progetto c’è il tubo sella con angolo di 76° al quale si abbina il reggisella di tipo reversibile (76°-78°), un bel vantaggio perché in pochi istanti è possibile modificare profondamente la natura del telaio e quindi le possibilità di impiego. Inoltre, ruotando il morsetto reggisella si dà la possibilità al ciclista di aumentare o arretrare ulteriormente il seat back (si può dire anche off-set). Per quanto riguarda le prove di endurance, è consigliabile l’utilizzo del reggisella con angolo del tubo piantone a 76° che consente una postura più rilassata in sella. Per chi desidera, invece, arretrare maggiormente la posizione, per utilizzare gruppi muscolari più vicini a quelli usati sulla strada, a richiesta è disponibile un morsetto reggisella con seat back maggiorato. Inoltre, il rake forcella più aperto consente di poterlo utilizzare al meglio nelle prove Madison o individuale a punti. Il telaio è estremamente rigido e restituisce ottimamente la forza impressa sui pedali. Per quanto riguarda la precisione nella guida, è da sottolineare la qualità nei cambi di direzione, fattore molto utile in pista ambito in cui i margini di errore sono davvero minimi a causa delle velocità molto alte e dei ristrettissimi tempi di reazione. In uscita di curva, con velocità anche superiori ai 60 km/h (prova dietro moto), Electron pro conserva la traiettoria perfettamente, non sbanda e consente di “aggredire” la pista. Lo abbiamo utilizzato anche su piste molto corte (166 metri, Parigi e Ginevra) con l’inclinazione delle curve molto accentuata. In questi casi la forza centrifuga entra in gioco in maniera importante e anche in questi frangenti Electron pro si è dimostrato all’altezza: “cattivo” e sicuro.
Electron pro si può definire a tutti gli effetti un telaio da pista polivalente, cioè che si può adattare a tutte le specialità della pista. In un segmento in cui, per svariate ragione, è necessario specializzarsi, anche le biciclette tendono a essere adatte a una disciplina piuttosto che all’altra, prove veloci, prove di inseguimento o prove di endurance. Argon 18 è riuscita con un sono modello a soddisfare le esigenze delle diverse specialità. Al centro di qusto progetto c’è il tubo sella con angolo di 76° al quale si abbina il reggisella di tipo reversibile (76°-78°), un bel vantaggio perché in pochi istanti è possibile modificare profondamente la natura del telaio e quindi le possibilità di impiego. Inoltre, ruotando il morsetto reggisella si dà la possibilità al ciclista di aumentare o arretrare ulteriormente il seat back (si può dire anche off-set). Per quanto riguarda le prove di endurance, è consigliabile l’utilizzo del reggisella con angolo del tubo piantone a 76° che consente una postura più rilassata in sella. Per chi desidera, invece, arretrare maggiormente la posizione, per utilizzare gruppi muscolari più vicini a quelli usati sulla strada, a richiesta è disponibile un morsetto reggisella con seat back maggiorato. Inoltre, il rake forcella più aperto consente di poterlo utilizzare al meglio nelle prove Madison o individuale a punti. Il telaio è estremamente rigido e restituisce ottimamente la forza impressa sui pedali. Per quanto riguarda la precisione nella guida, è da sottolineare la qualità nei cambi di direzione, fattore molto utile in pista ambito in cui i margini di errore sono davvero minimi a causa delle velocità molto alte e dei ristrettissimi tempi di reazione. In uscita di curva, con velocità anche superiori ai 60 km/h (prova dietro moto), Electron pro conserva la traiettoria perfettamente, non sbanda e consente di “aggredire” la pista. Lo abbiamo utilizzato anche su piste molto corte (166 metri, Parigi e Ginevra) con l’inclinazione delle curve molto accentuata. In questi casi la forza centrifuga entra in gioco in maniera importante e anche in questi frangenti Electron pro si è dimostrato all’altezza: “cattivo” e sicuro.
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