Aria

Da Junrail
E questa attesa è un vuoto che non so colmare.
L'attesa della verità.
L'attesa dello schiocco che fa cadere giù tutto. L'edificio non è costruito sull'acqua, non è di carta. Non sarà così facile farlo crollare. Basta battere su quel punto, basta premere la leva magica.
La leva nascosta.
L'attesa è l'attimo lungo e atroce che ci dividerà sempre.
Sono stato ad aspettarti tutto il giorno, amica mia. Ho fissato per molti attimi il telefono, non potevo pretendere tanto, perché avresti dovuto chiamarmi? Mi sono immaginato te ad aspettarmi, tutte le volte che lo hai fatto, mentre io ero in fuga, a rincorrere i miei sogni impossibili. La fuga mi ha riportato da te. Dentro quelle lenzuola bianche dove molti prima di noi hanno dormito. In quella città che hanno saputo chiamare dell'amore. La torre dritta è rimasta a guardarci illuminata, mentre ci perdevamo ebbri l'uno dell'altro, in mezzo alla folla, dentro una musica di fate, ci siamo persi ad un tratto. Un venditore di rose ci ha indicato la strada. Ero felice. Ho avuto paura. E poi. La fuga. Quante volte mi sono preso gioco di te? Tutte le volte in cui ti ho sentito arrivarmi troppo vicina.
Eravamo seduti sulla moquette, su quel corridoio, come mendicanti. Se qualcuno si fermava a parlarci  restava deluso del nostro guardarci sorridere, della nostra ansia di rimanere soli. Ti ricordi come premeva?
E mi sono chiesto il perché di tutta quella smania di averti lì solo per me. Mi sono chiesto cosa potevo trovare in te, in quegli occhi castani, in quelli viso rotondo e rosso. Era il tuo seguirmi dappertutto, ricomporre pezzo per pezzo il mio mosaico. Me lo avresti regalato tanti anni dopo? Un domanda a cui non so risponde. Di certo ti ho aspettato oggi, mia cara amica, per tutto il giorno, con la stessa paura, con la stessa smania dentro. Ho visto gli attimi mai vissuti con te, li ho desiderati come per respirare di nuovo. L'ultimo atto di innocenza di questa mia vita è stata per me quella sera, le lacrime che allora non potevamo capire.
Perché piangi? Non piangere.
I momenti trascorrono, gli sfondi cambiano. Sarà passato anche questo nostro di momento? So che anche nella strada che ho scelto senza di te, hai continuato a seguirmi, mi hai più volte teso la mano ed io per non dovermi perdere l'ho scacciata via. Sono perso comunque ora.
Tutto sta crollando e cerco in te il riavvolgersi del tempo. L'attimo prima.
Gianna Nannini, Aria