Aria fritta e rifritta 2

Creato il 05 giugno 2013 da Patuasia

Alla domanda del giornalista, Marco Camilli, di aostaoggi tv, sull’intervento, molto discusso, alla Porta Pretoria, Viérin dirotta, anche in modo maleducato, su Saint-Martin-de-Corleans, come se questa grande opera fosse immune da polemiche. Dice che le risorse sono state diluite per dare fiato alle scuole di montagna. Non dice della proposta che di risorse ne succhierebbe molte, di una Beauty Farm per rendere più accattivante l’offerta, come se le stele antropomorfe risalenti all’età del rame, non bastassero. Curiosa idea di cultura quella dell’ex assessore. Tornando all’argomento il leoncino si giustifica, adducendo al finanziamento europeo: non sono soldi nostri, quindi chissenefrega. Come se lo scempio fosse meno grave perché gratis. E poi gratis non lo è dal momento che anche i fondi europei provengono dalle tasche dei cittadini. Curioso modo di considerare l’Europa, quello del nostro progressista. Il leoncino dirotta le responsabilità su il Comune e sulla Soprintendenza con le loro scelte tecniche (un agricolo come Sovraintendente!) che non sono politica e cioè non dipendono da lui. Curioso modo di essere leader quello di rifiutare le propria responsabilità. Conclude riaffermando, in modo molto soft, la bontà dell’intervento: portare la Porta Pretoria alla sua altezza originale. Gracida ancora la parola Restitution! Volano di turismo culturale! Lamenta lo smontaggio del mostro di ferro accanto al Teatro romano e questo rammarico lo tatua per sempre come colui che è totalmente privo di senso estetico, di amore e di interesse verso il patrimonio culturale che lo circonda.


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