Arianna e la Giraffa

Da Fiaba

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La fiaba

Domenica 25 Gennaio 2015 14:33 Scritto da fabulator

C'era una volta, o forse ci sarà, una bellissima bambina dai capelli rossi chiamata Arianna.

Arianna portava sempre con sé una piccola giraffa di pezza, che stringeva quando era triste o aveva paura di qualcosa.

Una notte d'inverno, mentre fuori infuriava un fortissimo temporale, la bambina se ne stava a letto tutta rannicchiata sotto al piumone, stringendo impaurita la sua giraffa.

Intanto fuori l'acqua cadeva scrosciando, e i roboanti tuoni facevano tremare tutta la casa. Improvvisamente, il forte vento fece spalancare le finestre, e un fiume d'acqua si riversò nella cameretta di Arianna, travolgendo il letto che si sollevò dal pavimento e venne trascinato via.

La bimba, stringendo sempre più forte la sua giraffa, si nascose sotto il piumone aggrappandosi al letto, e si lasciò trasportare fino a che non si rese conto di essersi fermata.

Timidamente provò a far sgusciare fuori la testa dalla coperta. Guardandosi intorno, però, non vedeva che acqua. Il letto galleggiava su un immenso oceano, e stranamente Arianna non vedeva più né la sua casa, né la città.

Proprio mentre stava per decidere di mettersi a piangere, un movimento sotto il piumone la distrasse. Lentamente ne uscì fuori la giraffa di pezza camminando sulle proprie zampe, con grande stupore della bambina.

– Ciao, sono Melissa! –

– Ma...parli? – balbettò la bimba.

– Certo che parlo. Parlo sempre, ma solo qui puoi sentirmi. –

– Qui dove? –

– Qui, vicino al Monte Grattacielo. –

– Non vedo nessun monte, solo acquaaaa... – affermò Arianna lagnosa.

– Guarda meglio, quello cos'è? –

Improvvisamente davanti agli occhi della bambina apparve una montagna, di forma stranamente conica, che sbucava dal mare e si innalzava fin sopra alle nuvole. Un sentiero spiraleggiante si avvolgeva intorno ad essa, fino alla cima.

– Andiamo! – esclamò la giraffa, che nel frattempo era enormemente cresciuta e galleggiava sull'acqua traballante sulle zampe.

Gentilmente, Melissa afferrò Arianna per il pigiama e la depose sulla propria schiena, avviandosi verso la stradina. Trotterellando, la giraffa risalì la montagna a una velocità immaginabile soltanto in un regno incantato, o in un sogno. Ogni tanto si fermavano ad osservare il panorama (alquanto monotono, a dire il vero), raccogliere dei fiori colorati per i capelli della bimba oppure dei frutti dolci da mangiare, simili a caramelle.

Arianna si era completamente dimenticata di voler piangere per l'accaduto, affascinata dalla sua grande giraffa di pezza parlante e da quel magico sentiero. Dopo un tempo che le era sembrato brevissimo, la bambina sentì l'aria diventare più fredda, e una nebbiolina bianca avvolgerla fino a non vedere più nulla.

Sono le nuvole! Siamo in altissimo! realizzò improvvisamente.

– Certo, siamo quasi in cima! – spiegò Melissa, ascoltando i suoi pensieri. – Guarda ora... –

Lo strano duo sbucò dalla bambagia delle nubi, e si ritrovò di fronte un paesaggio ancora più straordinario. Esserini luminosi svolazzavano sul manto bianco, vagando apparentemente senza una direzione precisa. In alto, il cielo era pieno di stelle, ma erano così vicine che sembrava addirittura possibile toccarle.

I fiori tra i capelli della bimba sciolsero i nodi ai quali erano intrecciati e cominciarono a illuminarsi anch'essi, unendosi alle altre lucciole.

Arianna osservò meravigliata. – Cosa sono? – chiese.

– I fiori che crescono sulla montagna, quando arrivano qui diventano piccole stelle, che poi col tempo salgono nel cielo dove le vedete tutti voi umani... – spiegò la giraffa, lasciando la sua piccola amica a bocca aperta.

– Vuoi vederle più da vicino? –

– Sììììì –

– Aggrappati al mio collo... –

La bimba si arrampicò fino in testa, poi come in un ascensore sentì che stavano salendo, e salendo, fino a raggiungere la volta celeste. Arianna allungò una mano e sentì che questa era solida, sebbene molto morbida, e le stelle spuntavano come lampadine su un soffitto. Provando a toccarne una, si accorse che non era calda come pensava.

– Nuove stelle a basso consumo – spiegò Melissa.

Poi Arianna, senza chiedere il permesso, come tutti i bambini, si aggrappò a una di esse, per gioco.

– No non così, non tirare o... –

Con uno schiocco sonoro la stella si staccò dalla volta celeste. La bambina ricadde con essa sul morbido dorso della giraffa di pezza, mentre dal cielo iniziava a sgorgare una strana sostanza marrone, prima a gocce e poi sempre più impetuosamente.

– Oh no, cosa hai fatto! –

Arianna sentì il liquido pioverle addosso e finirle sul viso e in bocca.

– Mmm, cioccolata! – esclamò assaggiandolo. – Il cielo è fatto di cioccolata! –

In un lampo il sentiero si allagò e Melissa iniziò a sdrucciolare giù dalla montagna, come su di un altissimo scivolo, spinta dal fiume cioccolatoso che procedeva spedito verso la base. Arrivati in fondo ancora più velocemente che all'andata, le due compagne fecero un tuffo nell'oceano, mentre la cioccolata tiepida che toccava l'acqua fredda si accumulava intorno al monte, solidificandosi quasi istantaneamente.

Ritrovato l'equilibrio sull'acqua, Melissa allungò di nuovo il collo fino al cielo, e con un sasso preso dalla montagna tappò il buco creatosi nella volta, così che il liquido smise di colare. Tornata giù, vide che la bambina fissava la montagna ammirata.

– Beh, non tutto il male viene per nuocere! – ridacchiò – ora il Monte Grattacielo è il Monte Cioccolato! –

La bimba sorrise, stringendo a sé la stella che ancora aveva tra le mani. Improvvisamente si sentì scuotere, e tutto divenne annebbiato.

Aprendo gli occhi, Arianna vide la madre sopra di lei che la svegliava.

– Ari...è ora di andare all'asilo! –

– Sì mamma, ho fatto un bellissimo sogno. –

– Bene, così puoi raccontarlo alla maestra...ma questa cos'é? –

La madre prese dal comodino della bambina un piccolo ciondolo di plastica colorata a forma di stella.

– Me l'ha data una mia amica – disse Arianna. Non è stato un sogno? pensò poi la bimba, mentre correva in bagno per lavarsi con la giraffa di pezza stretta nella mano.

Ed è per questo che se guardate l'Oceano in una notte molto limpida, potrete vedere, in fondo in fondo, una montagna di cioccolato con in cima un sasso al posto di una stella.


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