Ai Perturbazione è andato il premio “Lucio Dalla” della Sala Stampa radio-tv-web, mentre Cristiano De Andrè si è aggiudicato quello della critica Mia Martini e il premio come miglior testo per “Invisibili”, brano non in gara. Il terzo classificato, il sorprendente Renzo Rubino, è stata la vera rivelazione di questa edizione di Sanremo.
Le performance di Ligabue e del talentuoso Stromae, cantautore belga originario del Ruanda, hanno riscaldato l’ultima serata della kermesse mentre Maurizio Crozza, con il suo entusiasmante monologo sulla bellezza e sui talenti dell’Italia, ha rubato la scena (comica) a Lucianina, intrattenendo il pubblico con intelligenza e umorismo. Crozza ha evitato riferimenti e argomenti “impopolari” o “politically incorrect”, giungendo “in pace” e mosso dalle migliori intenzioni, dopo i fischi, le critiche e le contestazioni piovute sul palco dell’Ariston lo scorso anno, per delle battute poco gradite su Berlusconi, fatte dal comico in piena campagna elettorale.
La battuta più cattiva? Quella a Beppe Grillo: “Per fortuna Genova ha venduto la Corsica alla Francia pochi mesi prima che nascesse Napoleone. Già abbiamo Grillo, a Genova, ci mancava giusto un altro pazzo mitomane che voleva combattere l’Europa. Ma immaginate Waterloo in streaming?”.
Il sipario, anche quest’anno, è ormai calato. Nei prossimi giorni non mancheranno dibattiti e, soprattutto, polemiche. Si tireranno le somme e si esprimeranno giudizi e valutazioni sull’andamento di quest’ultima edizione del Festival. Cantanti e canzoni, ospiti e conduttori, look e scelte artistiche, finiranno tutti nel mirino di critici, osservatori e appassionati: voi cosa ne pensate?
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