Armadale di Wilkie Collins

Creato il 28 gennaio 2016 da Antoschu @antoschu
Cari lettori,
oggi sono lieta di presentarvi l'ultimo arrivato nella mia libreria, una lettura che m'incuriosisce molto: Armadale di Wilkie Collins, autore considerato il padre del genere poliziesco e socio di Charles Dickens. Dopo La donna in bianco e Senza nome, usciti lo scorso anno, Fazi Editore ha da poco riportato in libreria il romanzo considerato il migliore in assoluto di Collins, in una pregevole edizione. Intrighi e suspense sono gli ingredienti succulenti di questo classico; e guardandola attentamente, la lady dai capelli rossi che ci osserva dalla copertina sembra proprio ci stia invitando a penetrare in una torbida storia d'altri tempi. 
Ringrazio Fazi Editore per avermi inviato la copia che vi mostro in questi scatti. 
Antonella Iuliano


 Trama:Armadale è un nome, ma il romanzo non è la storia del personaggio che lo porta. È piuttosto la storia del nome stesso, anzi del mistero che vi si cela. Perché sono quattro gli Allan Armadale coinvolti nella vicenda, due padri e i rispettivi figli: opera del destino o del caso? Quando l’anziano Allan Armadale, in punto di morte, affida a una lettera una confessione terribile, non immagina nemmeno lontanamente le ripercussioni che ne seguiranno: il segreto che rivela coinvolge la misteriosa Lydia Gwilt, tentatrice dai capelli rosso fuoco, bigama, dipendente dal laudano e avvelenatrice di mariti. I suoi maliziosi intrighi carburano la trama di questo dramma appassionante: una storia di identità confuse, maledizioni ereditate, rivalità amorose, spionaggio, denaro… e assassinio.Il personaggio di Lydia Gwilt orripilò i critici dell’epoca, al punto che un recensore la descrisse come «una delle donne maligne più recidive di sempre, i cui espedienti e le cui brame hanno infangato la narrativa». Resta fra le più enigmatiche e affascinanti donne del diciannovesimo secolo, il cuore nero della più sensazionale fra le sensation novel vittoriane.

Considerato tra i capolavori di Collins, Armadale, romanzo a tinte forti e pieno di suggestioni, conferma il talento magistrale dell’autore nel tessere un intreccio in maniera impeccabile.


Incipit:Era l'apertura della stagione del 1832, alle terme di Wildbad. Le ombre della sera cominciavano ad infittirsi sulla tranquilla cittadina tedesca e la diligenza era attesta da un momento all'altro. Sulla porta della locanda principale, ad aspettare l'arrivo dei primi ospiti dell'anno, erano riuniti i tre notabili di Wildbad e le rispettive mogli; il sindaco, in rappresentanza degli abitanti; il dottore, in rappresentanza delle acque; il locandiere, in rappresentanza del proprio esercizio. Oltre a questa cerchia ristretta, in piccoli gruppi sparpagliati qua e là sulla linda piazzetta antistante la locanda, si vedevano i cittadini comuni, talora mescolati con gli abitanti del contado che aspettavano pazienti la diligenza nel loro caratteristico costume tedesco: gli uomini in giacchetta nera corta, stretti calzoni al ginocchio e tricorno di castoro; le donne con i lunghi capelli biondi raccolti in una grossa treccia penzoloni lungo la schiena e la gonna corta di lana che per modestia prevedeva la cintura all'altezza delle scapole. Tutto attorno, al bordo esterno della folla così composta, distaccamenti volanti di bambini biondi e paffuti scorrazzavano di gran carriera senza mai fermarsi, mentre, misteriosamente in disparte rispetto al resto degli abitanti, i musicisti delle terme stavano riuniti in un cantuccio, aspettando che apparissero i primi ospiti per intonare il primo motivo della stagione in forma di serenata. (Wilkie Collins, Armadale)

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