Niente fu più terribile di quella sconfitta, tre intere legioni furono annientate dai barbari, nell’autunno dell’anno 9 d.c. – Roma è stata per secoli il cuore del più grande e potente impero della storia antica. Eppure non riuscì a conquistare tutta l’Europa che rimase divisa in due parti, sconfitta dalle tribù tedesche che amavano la libertà e che non si piegarono a Roma.
Arminio è il primo eroe della liberazione germanica, figlio del capo cherusco Segimero all’età di dieci anni viene prelevato e consegnato come ostaggio ai romani che in questo modo si garantivano l’alleanza del padre ed educando il piccolo alla maniera romana avevano la possibilità, una volta cresciuto di utilizzarlo per diffondere la loro cultura, nei suoi territori d’origine.
E’ un vero scontro fra due culture.
Ma torniamo ad Arminio, che ha perso la sua famiglia, ma come tutti i bambini viene attratto e affascinato dalle novità. Roma è una città di un milione di abitanti, è una capitale fiorente, piena di palazzi, i pavimenti sono in marmo, è un avita completamente diversa da quella a cui è abituato. Entra a far parte della macchina bellica di Roma, ne conosce la disciplina e impara l’obbedienza, si adatta e diventa un perfetto soldato, capitano dell’invincibile esercito e cittadino romano.
E’ un combattente leale, quindi viene mandato in Germania in aiuto al governatore Publio Quintilio Varo, perché conosce la lingua e le abitudini delle tribù locali, così dopo 15 anni rimette piede nella sua terra e rivede il padre.
La situazione è delicata e tesa, da una parte lo spirito orgoglioso e fiero delle popolazioni che mal sopportano la perdita della libertà e dell’indipendenza, dall’altra la rassegnazione nei confronti di un nemico potente che li ha resi schiavi. L’imperatore vuole una Germania pacificata sotto il dominio romano, pretende tributi e non comprende leggi e credenze, impone le proprie regole e questo genera malcontento e odio.
Arminio è a un bivio, si ribella e all’insaputa dei romani convoca tutti i capi tribù per levare le armi contro Roma per ottenere gloria e libertà. Diventa il capo indiscusso della ribellione contro Roma, .ha una personalità carismatica, conosce i romani che si fidano di lui.
La superpotenza romana è sconfitta, Arminio viene portato in trionfo ma come vuole sempre la storia pochi anni dopo viene assassinato dai suoi capitani, che temevano la sua smodata sete di potere.
La Germania non diventerà mai una provincia romana e le tribù rimasero sempre libere e imprevedibili.
La vicenda di Arminio, ironia della sorte, è stata raccontata dal romano Tacito che lo ha consegnato alla storia e che termina il suo racconto con : Chi tradisce, alla fine vien tradito!