Proseguendo ancora la via, traversato il ponte sul Camajone e passata la bella villa Stefani, si giunge alla località detta a Lima, donde si può salire alla villa Trebilliani, alla Torre, dalla quale si gode una vista incantevole. Di là si scopre un anfiteatro di monti dal dorso che sembra velloso, tale essendo l'effetto che producono, a distanza, le fittissime selve: sulle cime e sui fianchi spiccano vaghi paeselli aggrappati ciascuno intorno alla sua chiesetta e al suo campanile: giù si allarga la valle traversata dalla Lima che l'occhio può seguire fin che
seco vienea maritarsi innamorato il Serchio
presso il villaggio di Chifenti, nome, a quanto pare, derivato da ad confluentes.
Ora torniamo sulla piazza del ponte a Serraglio e prendiamo l'ombroso viale a sinistra, in salita, che conduce ai Bagni Caldi. Dopo breve tragitto incontriamo l'elegante stabilimento chiamato Bernabò, in memoria di un pistoiese di tal nome che nel 1578 trovò in quelle acque la guarigione di una terribile malattia cutanea per la quale aveva inutilmente fatto ricorso ad altri bagni termali.
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Questo stabilimento ha dinanzi una vasta terrazza dalla quale si presenta allo sguardo una veduta magnifica: di là si domina la borgata del Ponte a Serraglio colle spalle appoggiate ai monti e col piè nella Lima che , splendidior vitro, corre e si frange in cascatelle biancheggianti sui ciotoli sporgenti del greto: si vede la foce del Camajone che si congiunge alla Lima e, tutt' intorno, si disegna un mirabile quadro, incorniciato dai monti, col paesello di Granajola da una parte, con quello di Lugliano dall' altra, mentre in fondo s'erge la punta del Bargiglio, obliqua, minacciosa, selvaggia.
Il viale bellissimo, ombreggiato da castagni e da platani, continua, dopo passato il bagno Bernabò, su per il Colle dal quale scaturiscono le acque termo-minerali dei Bagni di Lucca.
( Arnaldo Bonaventura, I Bagni di Lucca, Coreglia e Barga - Istituto Italiano d'arti grafiche Editore, 1914 )[...]