Arno Schmidt: "Canoa prima del temporale"

Creato il 02 aprile 2012 da Vsgaudio @vuessegaudio

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[canoa  prima  del  temporale]«20 marchi di affitto imbarcazionela settimana ? – : Be’, troveremo un accordo !» : fece una faccia scema, ma poiconsegnò la pagaia. (2 mandolini ridacchiavano nervosi sul terrazzo. Al conomisto ci fu venticello da nord-est; e la sua gonna volle tirarla bruscamente ame : brava la gonna ! Ma la cialda a quadri andò in frantumi giusto sotto isuoi dentoni, e allora lei mi avvinghiò da lì con gli occhi, muta, la boccapiena di gelida dolcezza). –
«Siediti sul davanti !» – Già s’era sdraiata, in pulloverino azzurro,strigliata e avidissima di scoperte : «Guarda là !» – vidi soltanto i rebbilontani del viale dei pioppi; – o forse il canneto dove lingueggiavanoscompigliati i piccoli gagliardetti verdi ? «No : le nuvole là !»; ah, lenuvole; e le onorammo partitamente per forme e colori meridiani : una sdrucita,una gibbuta, una gonfia, una a pallone, una magra impiccata : giocondisventolano, ragazza, i tuoi nastri d’idrogeno ! Due uccelli a collo lungoballarono insieme alti nella luce; i giunchi rabbrividirono in avanti;risollevai la pagaia, e macinai lento acqua scintillante.
Tuctuctuctuc : «Dev’esserci una barca a motore sul lago» (lo disse sprezzante).E si annodò più volte l’acqua grigia attorno al polso prima di mormorare oltre,come una voce dal lago. Lasciò anche galleggiare le dita a lungo lì vicino, checiascun dito tracciasse la sua esile scia.
Sulla destra tremolò come di lidi : alberi di fumo soffiato; il trapeziobrumoso di un tetto; ombre volevano infilarsi sotto getti di gas : dallatorrida aria grigia l’idea di una costa.
Lasciarsi trasportare : le sue dita scrivevano senza sosta il mio nomenell’acqua, tutt’intorno alla canoa, ogni goccia un puntino sulla i, dunquechissà che trucco da ondina, finché le interdissi tali pratiche sospette. Ilsole ci marchiò cosce scarlatte (la mia fine peluria lì pareva ora biondochiaro). Tuttavia : vecchi omini-nuvola pelosi si rotolavano pigriall’orizzonte ed emettevano rutti monocromi : non scarabocchiava l’assidua giàdi nuovo a tribordo ? ! «Scrittura a specchio !» spiegò fredda estregadorabile, e chiusi per precauzione gli occhi (allorché poi li riaprii,tutto quanto il lago era già pieno di svolazzi e sottolineature. Con aria dirimprovero : «Vedi !». Ma la diaspra creatura si limitò a sorridereimperterrita, e mi ordinò di pagaiare : «Vedere quanto ci mettiamo fino all’altrasponda !»).
Sulla lastra d’acqua. Calor grigio. Smisi, e la posai di sbieco davanti a me,finché la canoa si fermò. L’orizzonte ci ebbe nel suo astuccio piatto. Davantia me stava distesa muta una pellerossa chilometrica, le ossute ginocchia adaltezza del capo, il mento sul petto. Grosse rondini passavano così vicino,quasi che il nostro posto fosse vuoto, e noi non più presenti.
«Frena ! !» : un bombo andava inerme alla deriva agitando le zampette mosce; lo«salvò» premurosa, e lo posò davanti sul legno : «Qui può asciugare.»
I barbatelli scattarono irrequieti. «Un’altra volta al largo !» («Nacanoooooa !!» : grida di bimbi in barca a vela, e mani innumerevoli vogarono nel lago). Lenubi a sud-est brontolarono e fecero gobba morta contro il vento che lespingeva da dietro. L’acqua divenne grigia : «Meglio tornare ai patri lidi !»Giunchi si presero per le pannocchie e fecero un breve girotondo intorno allacanoa : «None; andiamo !». Dietro, il barile di nuvole rotolò un altro po’ piùvicino.
¨[da: Arno SchmidtPaesaggio lacustre con Pocahontas(1953), trad.it. Zandonai Editore trad.it. di Dario Borso]¨F    Leggi anche: arno-schmidt-addio-sotto-la-pioggia  E