In Aspromonte è stato arrestato un superlatitante, Francesco Perre, di 44 anni, affiliato alla cosca Barbaro d, ricercato dal 1999 perche’ condannato in via definitiva a 28 anni di reclusione per il sequestro dell’imprenditrice Alessandra Sgarella Vavassori. Un sequestro dei più lunghi e difficili per la mala calabrese. 266 di misteri e di interrogativi sopratutto per la sua strana liberazione avvenuta a ”Moschetta” di Locri. I banditi avevano chiesto 50 miliardi per liberare l’ostaggio, in Calabria per anni sono stati sicuri che qualcosa sia stata pagata anche perchè , Pietro Vavassori, marito della sequestrata si trovava a Siderno da oltre una settimana. La spiegazione fornita dall’uomo è la seguente: aveva “intuito” che la moglie poteva essere rilasciata da un momento all’altro. Ma, anche a credere a questa risposta, resta da capire come mai Vavassori si trovasse proprio a Siderno, data la vastità della provincia di Reggio Calabria.
Francesco Perre era inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi stilato dal Ministero dell’Interno, dovrebbe essere anche il mammasantissima della cosca Barbaro-Castani, attiva a Plati’, anche perchè il Perre ha stretto legami di parentela con Francesco Barbaro, capocosca. Nel momento in cui è stato bloccato dai carabinieri Perre stava innaffiando una coltivazione di canapa indiana che aveva avviato da alcuni mesi, composta da oltre duemila piante, tra Palizzi Superiore e Bova.
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