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La notizia è di poco fa: il leader greco di estrema Destra, Nikos Mihaloliakos, è stato arrestato insieme ad un altro parlamentare. Alba Dorata, dunque, torna nuovamente a far parlare di sé nella cronaca ordinaria. Insieme a Mihaloliakos sarebbe stato fermato anche il portavoce, Ilias Kassidiaris, accusati entrambi di capeggiare un’organizzazione criminale. Stando alle parole della polizia greca, nelle ultime ore sono stati emessi ben 36 mandati nei confronti di deputati e afferenti alla formazione xenofoba greca. Alcuni sono già comparsi di fronte agli inquirenti, altri, invece, sono tuttora ricercati. I mandati sarebbe scattati pochi giorni dopo l’assassinio di un giovane antifascista, Pavlos Fyssas, che era stato appunto ucciso per mano di un esponente di Alba Dorata. Alla formazione xenofoba sarebbero giunti i magistrati della Corte Suprema, dopo aver ascoltato attentamente una serie di intercettazioni telefoniche. In queste ultime, infatti, i magistrati avrebbero riscontrato un nesso fra la morte del rapper Fyssas e Alba Dorata. Gli ultimi sviluppi del partito di estrema Destra sono da ricercarsi nelle minacce di dimissione in massa che 18 deputati avrebbero intimato venerdì scorso direttamente in Parlamento. Insieme alla crisi economica che sta attanagliando la Grecia -nonostante alcuni lievi miglioramenti dell’ultimo periodo- la tensione politico-sociale ad Atene resta altissima. Alba Dorata, infatti, dopo i mandati emessi nelle ultime ore, ha esortato i militanti a radunarsi davanti alla sede della polizia, là dove sarebbe attualmente trattenuta una parte degli accusati. All’iniziativa del quartier generale del partito avrebbero già risposto ben più di un centinaio di manifestanti.