Secondo gli investigatori, Antonio Sarzillo, principale obiettivo del duplice omicidio, sarebbe stato così punito per riaffermare la leadership del gruppo Schiavone nelle zone assoggettate al proprio controllo, ma soprattutto per aver disprezzato l'uomo simbolo dei Casalesi vincenti: Francesco Schiavone 'Sandokan'. Il figlio maggiore di quest'ultimo sarebbe infatti tra gli organizzatori dell'agguato.
Antonio Salzillo, nipote dell'ex capo dei Casalesi Antonio Bardellino, assassinato in Brasile nel maggio del 1988, era tornato a vivere nel casertano dopo anni di 'esiliò e aveva avviato un'attività commerciale, vendendo autovetture usate, senza l'autorizzazione del clan.
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