Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento

Creato il 15 ottobre 2011 da Almacattleya


Hayao Miyazaki ha fiducia nei bambini, nella loro capacità di vedere l'invisibile, vedere oltre le apparenze, nel loro criterio, ed è per questo che lui, con lo Studio Ghibli, ha dedicato così tanti film ad essi.Ora non dirige più però collabora e nel film Arrietty, tratto dalla serie di libri fantasy Gli sgraffignanoli (The Borrowers) di Mary Norton e da cui è stato tratto nel 1997 il film I Rubacchiotti ha firmato la sceneggiatura. La regia è di Hiromasa Yonebayashi, suo animatore in film precedenti. Questo è un bene che lo Studio Ghibli continui, che forma nuovi autori, che il messaggio continui.Ogni suo film è un evento poiché ha uno stuolo di appassionati (come me) che vanno a vedere ogni suo film, ma dietro tutto questo c'è un motivo: il mondo di Miyazaki non si scorda tanto facilmente. Non perché è un mondo estraneo a noi, ma perché lo mostra in tutta la sua meraviglia, l'incanto che lo pervade (non a caso un saggio dedicato a Miyazaki s'intitola L'incanto del mondo, ed. Il Principe Costante). Ed è con questa caratteristica che vengono descritti gli "eroi", persone normali, a volte appartenenti a quei "status sociali" considerati deboli ovvero donne, anziani e ovviamente i bambini.Inoltre è un'autentica emozione vedere ancora i disegni dipinti a mano, come quelli di una volta.Cosa sono quei colori finti che ci sono adesso? A voi danno emozioni? A me no.Ho avuto quasi l'impressione, a volte, di vedere dei quadri impressionisti, per quella delicatezza, quella soffusità che a volte si percepisce. Altre volte quel mondo colpiva per la minuziosità dei dettagli come se fossero cose vicine a noi, palpabili.


Le avventure di Arrietty, piccola prendi-in-prestito, e della sua controparte umana, Sho, un ragazzino con problemi cardiaci sin dalla tenera età, come le altre dello Studio Ghibli, scorrono con naturalezza e non è una storia che ha azione o chissà cosa, ma ha la poesia. Ovviamente c'è anche un cattivo, ma è caratterizzato in modo che si possa riconoscere anche tra le persone a noi vicine.


Molti altri lo diranno che i film dello Studio Ghibli sono poetici, ma non è che sia una frase fatta. E' così e basta e anche questa, una storia semplice senza troppi intrighi, ma non per questo "infantile".C'è davvero l'anima in questi disegni.

Vi lascio con la canzone di Arrietty cantata dalla cantante e musicista bretone Cécile Corbel che si è occupata anche della colonna sonora. La sua storia è un po' particolare: lei stessa aveva inviato un cd di prova allo Studio Ghibli dicendo di come la sua musica fosse stata influenzata dai film di Miyazaki e fu scelta. (fonte: wikipedia).

A volte qualcosa di incredibile succede per davvero.


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