Quando cadi nella trappola delle serie di gialli letterari non ne esci più. Il commissario Arrigoni non è Maigret - anche perché Milano non è Parigi, ahimè - ma nemmeno Montalbano o Poirot, ma si lascia leggere, lasciandoti sognare sul bel tempo che fu.
Milano è sempre sullo sfondo, più grigia che mai, nella sua zona est, operaia e lavoratrice, all'opera per ricostruire l'Italia e avvicinarsi al boom economico.
Arrigoni è sempre più rassicurante - forse troppo! - e credo che sia il suo peggior difetto. Non sgarra mai, non fa mai colpi di testa, non si scaglia contro nessuno. È troppo bravo questo commissario, con una moglie troppo bella, una figlia troppo brava...
I libri di Crapanzano sono godibili viaggi nel passato non solo in una Milano che non c'è più, ma in un mondo che ormai non esiste più e che ci dobbiamo dimenticare alla svelta.
Per non cadere in depressione...