Una crisi così pesante di un settore particolare quale quello della calzatura che, purtroppo, nella nostra zona rappresenta una monocoltura, può avere effetti devastanti non solo a livello economico ma anche sociale. Penso agli operai che fanno fatica a trovare alternative di lavoro, penso alle famiglie, penso agli extra-comunitari che fin ad oggi sono riusciti ad integrarsi nel tessuto sociale senza grandi problemi, penso ai nostri figli per i quali immaginavamo una qualità di vita ben diversa da quella che si sta profilando.
In tutto ciò il pressochè totale silenzio delle istituzioni, del mondo sindacale, del mondo della cultura è incredibile. Non si vedono iniziative politiche da parte dei comuni, della provincia e della regione, tralasciando l’operato del Governo centrale sul quale stendiamo il solito pietoso velo. I Sindacati tutelano sì i lavoratori ma non propongono, non stimolano, non danno voce al dramma che tanti lavoratori stanno vivendo e tanti altri vivranno in un futuro purtroppo prossimo. E il mondo della cultura sta a guardare, non c’è un’iniziativa, un dibattito, una minima conferenza. E’ come se la nostra società sia quel gatto che attraversa la strada di notte, sopraggiunge un tir a forte velocità ma il gatto, pur vedendolo arrivare, abbagliato dai fari e sopraffatto dal terrore, rimane fermo al centro della carreggiata, attendendo senza reagire di essere schiacciato.
Luca Craia