Dopo il tappo di plastica e a vite, è la volta della bottiglia di carta che ha la stessa forma di quella tradizionale in vetro. Il Tg2 ci proietta in un futuro più attuabile di quanto si possa immaginare. Sulle nostre tavole è in arrivo direttamente dall’Inghilterra una novità: l’imminente immissione sul mercato della prima bottiglia di vino interamente fatta di carta. Sembra una bottiglia normale, ha la forma di una bottiglia normale, ma in realtà pesa 55 grammi rispetto ai 500 attuali, il suo involucro è di plastica ed è biodegradabile.
L’azienda che ha realizzato questo prodotto innovativo ha già intavolato trattative con una importante catena di supermercati e assicura che la bottiglia di carta sarà sugli scaffali ai primi del nuovo anno. Ovviamente questo tipo di involucro sarà destinato ad una qualità di vino meno pregiata e da consumarsi in fretta, questo per rassicurare gli appassionati del nettare di Bacco che non si vedranno derubati del piacere di uno stappo e di una degustazione tradizionale.
L’invecchiamento di vini in bottiglia per le qualità che lo richiedono non sarà sostituito, anche perché non siamo ancora pronti o aperti ad un mercato così innovativo e sensibile alle esigenze del nostro ambiente. La nuova bottiglia infatti, promette di ridurre drasticamente il costo dello smaltimento dei rifiuti, in effetti avrà un impatto sull’ambiente, in termini di costo di produzione, trasporto e smaltimento, pari al 10% della bottiglia tradizionale. E non basta, essendo biodegradabile, in poche settimane in un banale contenitore per compostaggio, il contenitore potrà essere riutilizzato. Un altro risparmio in termini di costi ambientali e non.
Certo che questa probabilmente è una delle innovazioni più coraggiose degli ultimi tempi: una bottiglia di vino fatta di carta pesta, da sottoporre ai consumatori che si faranno conquistare dai valori ecosostenibili di questi contenitori o storceranno il naso, perché il vino non è vino se non è in bottiglia?
Il rodaggio presso i nostri supermercati sarà apprezzato sicuramente dalla clientela più sensibile alle tematiche ambientali, gli altri, forse, potrebbero essere incoraggiati, se il risparmio in termini di costi venisse trasferito al consumatore, con prezzi più bassi, la bottiglia di vino di carta pesta potrebbe avere sicuramente qualche chance in più, almeno tra i vini da consumare entro l’anno.