di Alessandro Ligas
Il progetto nasce dalla passione e dall’amore per gli animali ed in poco meno di quattro mesi, la sua nascita è stata ad ottobre dello scorso, il team è riuscito a realizzare i primi due prototipo ed un terzo è in arrivo.
Oramai non sarà più un problema, per i padroni, lasciare il cane in casa da solo. La console sfrutta l’olfatto dell’animale, lo intrattiene con giochi, è dotata di webcam ed è programmabile da smartphone.
Il team, per poter continuare a sviluppare l’idea, si è aggiudicato un premio da 15.000 euro assegnato dalla giuria del CLab, 1.000 euro offerti da Confindustria, sei mesi di permanenza presso il coworking Open Campus Tiscali e la possibilità di usufruire degli spazi del Talent Garden per il 2016.
Abbiamo incontrato Daniele Lecis CTO e co-founder di Bautiful Box che ci ha raccontato il progetto e la loro esperienza al CLab.
Raccontatemi la vostra esperienza al Contamination Lab
Il Contamination Lab è stata un esperienza che ci ha permesso di “mettere le mani in pasta”, attraverso seminari e insegnamenti fuori dall’ordinario, permettendoci di acquisire tantissime competenze in pochissimo tempo, anche grazie alle rigide scadenze previste nel percorso.
Chi è BautifulBox cosa fa e con quali obiettivi nasce?
BautifulBox è la prima console interattiva che permette di intrattenere il proprio cane a distanza sfruttando i suoi sensi attraverso diverse modalità di gioco. E’ stata pensata per i padroni che per motivi di lavoro sono costretti tutti i giorni a lasciare il loro amico a 4 zampe solo in casa.
Come siete nati?
Ci siamo conosciuti 6 mesi fa e tutti sentivamo l’esigenza di sapere che il nostro cane stesse bene e non combinasse guai anche senza alcuna presenza fisica.
Come nasce il nome BautifulBox.
Il nome arriva dall’unione di Bautiful e Box. La prima parte nasce dal gioco di parole Bau e Beatiful mentre la seconda vuole ricordare una nota console di gioco per “umani”, ma anche la box per far giocare i neonati in sicurezza.
Come funziona?
La BautifulBox prevede tre diverse modalità di gioco. La prima è quella visiva dove il cane dovrà riconoscere e premere il bottone illuminato per ricevere un premio; con la seconda la console emette dei suoni specifici affinché l’animale capisca il pulsante da premere. La terza modalità è quella olfattiva, dove il cane dovrà utilizzare il suo senso più sviluppato per discriminare diversi tipi di odori per ricevere una crocchetta.
A chi si rivolge?
Il nostro prodotto si rivolge a tutte quelle persone che ogni giorno sono costrette a lasciare il proprio cane solo in casa e sono in pensiero per lui e per quello che potrebbe combinare.
Qual è il vostro modello di business?
Il nostro modello di business si basa sulla vendita diretta della console, inoltre l’utente avrà la possibilità di scegliere delle ricariche di crocchette personalizzabili.
Che difficoltà avete incontrato nel realizzare il vostro progetto? Come le avete risolte?
La costruzione di un progetto del genere richiede molto tempo da dedicare sia alla ricerca tecnologica che al settore cinofilo. Per risolvere queste carenze iniziali abbiamo creato una larga rete di contatti che ci supportano ogni giorno permettendoci di acquisire le competenze necessarie in un settore delicato come quello dei cani.
Qual è stato il vostro iter?
Il nostro progetto è partito a ottobre, data in cui abbiamo presentato la prima bozza di idea. Siamo partiti così con la validazione che ci ha dato esiti estremamente positivi. A novembre abbiamo presentato un mockup fino a realizzare il primo vero prototipo, che abbiamo presentato in tv a dicembre. In questo momento abbiamo due console che stiamo testando, prevediamo di averne un terzo migliorato nei giorni seguenti.
Come è nata la vostra squadra e come è composta?
Ci siamo conosciuti questa estate dopo le giornate introduttive del Contamination Lab a Luglio. Ciò che ci ha legati è la passione e l’amore per gli animali, la comune volontà di provare a cambiare le cose e mettere in gioco il nostro futuro. Il nostro è un team multidisciplinare con tutte le figure chiave per portare avanti questo progetto, dall’ingegnere all’esperto educatore cinofilo , dall’economista all’avvocato, sino ad arrivare ai designer e ai programmatori informatici.
Che ruolo ha la rete nel vostro business?
La rete è la parte fondamentale del nostro business, infatti abbiamo raggiunto i nostri obbiettivi soprattutto grazie alla collaborazione di tutte le persone che ci hanno sostenuto anche solo dandoci dei feedback.
Quali sono le competenze necessarie per avviare una start-up e come si costruiscono?
Non esistono competenze specifiche per avviare una start-up, ciò che conta è essere pazzi abbastanza per portare avanti un’idea che può risolvere il problema di molte persone, mentre le competenze si acquisiscono col tempo e la fatica.
Quali risultati avete ottenuto e quali sono i vostri prossimi passi?
Il risultato più grande che abbiamo ottenuto è quello di essere uno dei tre vincitori della finale del Contamination Lab Cagliari, siamo molto ambiziosi e stiamo lavorando senza sosta per entrare nel mercato il più presto possibile.
Quali sono le tre principali azioni che dovrebbero attuare le istituzioni per supportare lo sviluppo delle startup?
- Eliminare le barriere all’entrata, favorendo la costituzione di start-up;
- Agevolare l’assunzione di personale, linfa per la crescita delle imprese;
- Costruire un sistema di istruzione più pratico, poiché il sistema scolastico attuale è si, molto formante, ma poco incentrato sul saper fare e sul vero mondo del lavoro.
Cosa vuol dire per voi innovare?
Innovare è creare o modificare qualcosa che permetta di migliorare la vita delle persone. E’ la mescolanza tra bisogno, ingegno, fatica e perseveranza.
In un “tweet” cosa consigliate a chi, come voi, vuol fare impresa?
Se hai un idea e ci credi abbastanza da volerci lavorare, devi solo trovare le persone giuste che credano nel tuo progetto e testarla.
In bocca al lupo
Crepi