Ecco un estratto dell’articolo del giornalista uscito oggi sulle pagine del Corriere della Sera: “L’insulto aggressivo incoraggia il cattivo comportamento degli stadi. Perché seppellire di fischi gli avversari appena giocano la palla? Al San Paolo accade sistematicamente. Che senso ha? Senza buoni avversari non ci sarebbero belle partite: no? Diciamolo, scriviamolo, ripetiamolo: il 2016 non è il 1976. Sostenere la propria squadra non significa disprezzare o umiliare gli ospiti. Uno stadio che fischia ogni possesso di palla avversario dimostra insicurezza, non forza. Proviamo a tifare col cuore e a ragionare con la testa, per una volta: si può fare”. Questo il suo tweet:
I cori razzisti fanno schifo. I fischi sistematici rivelano insicurezza. Il calcio italiano? Vecchio e triste. pic.twitter.com/EWoDieOAU1
— beppe severgnini (@beppesevergnini) 25 Gennaio 2016