Durante l’inverno, ma già dalla fine della scorsa estate, se n’è fatto un gran parlare. Sembrava cosa imminente la convocazione dell’assemblea dei soci per far ripartire l’organismo unico che dovrebbe promuovere e coordinare le attività culturali e ricreative del comune. E invece siamo a metà marzo e si sentono solo gli echi delle tante chiacchiere.
Eccoci quindi alle prese con un programma di iniziative cercando di interfacciarci con le altre associazioni in modo di non accavallarsi. Ma non è facile se manca il coordinamento. Si era parlato anche di un tavolo delle associazioni culturali che fungesse da contatto tra le realtà associative per coordinarne l’attività, era anche uscita la notizia sul giornale e si era esposto addirittura l’assessore alla cultura ma anche quel progetto, al momento, sembra fermo o, almeno, a me non è più giunta alcuna notizia. E anche dovesse partire lo farebbe con notevole ritardo.
Siamo sempre lì, a combattere con il male che affligge questa città: l’interesse personale, la cura del proprio orticello, la politicizzazione esasperata di tutto, la politica, appunto, che non cede un passo nell’intento di avere il totale controllo di ogni attività. L’intento evidentemente non riesce ma ha come risultato la disorganizzazione, la disgregazione e una città che culturalmente e socialmente non riesce a crescere.
In tutto ciò noi che operiamo nel mondo dell’associazionismo che possiamo fare? Poco o nulla se non continuare la nostra attività con serietà e dedizione come sempre nella speranza di portare anche un minimo contributo al miglioramento della nostra città. Per il resto c’è solo da sperare che chi genera questa situazione comprenda il danno che sta arrecando a Montegranaro.
Luca Craia