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Arriva la seconda edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival: dal 28 al 31 marzo

Creato il 27 febbraio 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Arriva la seconda edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival: dal 28 al 31 marzo

Dopo il successo riscosso dalla prima edizione, torna il Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo in Europa concepito, organizzato e gestito direttamente da un’università. La seconda edizione si svolgerà dal 28 al 31 marzo  2012, nella bella cornice del teatro Auditorium Santa Margherita di Venezia.

La peculiarità e al tempo stesso il punto di forza del festival sono di essere proiettato verso il futuro e, quindi, verso gli studenti: saranno loro i protagonisti di questa grande festa dall’una e dall’altra parte dello schermo. I cortometraggi selezionati provengono, infatti, dalle scuole di cinema – ma anche dai corsi di scienze delle comunicazioni e dell’audiovisivo – di tutto il mondo e rappresentano gli ultimi lavori e i saggi di diploma più recenti di una agguerrita generazione di cineasti, che sarà giudicata da una giuria internazionale. Una sorta di ‘campionato mondiale del cinema studentesco’, una vera e propria radiografia dell’immaginario a venire.

Il Festival si svolgerà all’interno delle collaudate attività internazionali di Ca’ Foscari Cinema (http://cafoscaricinema.unive.it), organizzate dal 2011 proprio dall’Università di Venezia.

Alla guida del Ca’ Foscari Short Film Festival, il critico Roberto Silvestri, coadiuvato da una squadra veneziana e internazionale di docenti universitari, di professionisti del cinema e della cultura, incastonati all’interno dell’esperienza di Ca’ Foscari Cinema, coordinata invece da Roberta Novielli, delegata dal rettore Carlo Carraro alle attività cinematografiche dell’università veneziana.

Dopo aver appositamente creato la sigla introduttiva di Ca’ Foscari Cinema, il cineasta giapponese Shinya Tsukamoto ha rinnovato la sua preziosa collaborazione donando al festival una bellissima immagine tratta dal suo ultimo film, Kotoko, vincitore della sezione Orizzonti all’ultimo festival di Venezia, divenuta immediatamente la locandina di questa seconda edizione.

Il Ca’ Foscari Short Film Festival vede quest’anno affiancarsi al concorso internazionale, un altrettanto ricco programma speciale comprendente focus, omaggi, retrospettive, scoperte e workshop aperti a tutti gli studenti.

Centro nevralgico del festival è il concorso internazionale, cui partecipano prestigiose scuole di cinema, tra cui la francese Le Fresnoy, l’indiana Satyajit Ray Film Institute, e la tedesca Hochschule Fur Fernsehen Und Film Munchen. Il concorso internazionale permette così di operare una vera e propria radiografia dell’immaginario a venire, puntando la sua lente d’ingrandimento su pulsioni e problematiche della nuova generazione di cineasti. Se lo scorso anno grande risalto avevano avuto le sofferte testimonianze “dal fronte” della Primavera araba, in questa seconda edizione rivestono un ruolo predominante tematiche esistenziali tipiche della contemporaneità. Alienazione metropolitana e incomunicabilità sono al centro di corti come il minimalista Ordinary Compulsions del francese Vincent Ciciliato, nel quale il ripetersi ossessivo di gesti elementari diventa lo specchio di anime ferite. Al tempo stesso non viene però trascurato il vasto spettro delle problematiche sociali, come le conseguenze derivate dal terremoto che distrusse L’Aquila nel 2009, nel delicato e sentito ritratto che ne fa Anna Marziano nel suo Sulla mutevolezza di tutte le cose: aspetti apparentemente lontani, ma sentiti con sempre più urgenza dai giovani registi selezionati. Una sintesi di queste due tendenze è rappresentata dall’opera presentata dal rumeno Anca Miruna Lazarescu, Silent River. Il corto è ambientato nella Romania di Ceausescu, un paese oppresso dal quale due uomini cercano di fuggire con il loro carico di paure e affetti. Non mancano neppure i toni lievi, affidati soprattutto a ingegnosi e divertenti corti d’animazione come il tedesco Jelly Jeff, né le sfide tecniche (il francese The day when Rainer’s son drowned), o gli echi autoriali di genere (l’indiano Falling Awake). Un variegato programma percorso da fili conduttori in grado di offrire molti spunti interessanti, nonché una attenta analisi dello stato del cinema mondiale dal punto di vista delle nuove generazioni.

Non meno importanti sono gli ampi spazi dedicati al corollario degli eventi collaterali, incentrati sul massimo coinvolgimento degli studenti – come ben dimostrano i due workshop previsti -, e alla diffusione di realtà poco conosciute. E’ in questa direzione che va la presentazione di BigRock, scuola di computer grafica tutta italiana con sede nel trevigiano, vera e propria fucina di talenti in grado di vantare collaborazioni con colossi quali Dreamworks e Pixar. Il programma prevede la proiezione del cortometraggio animato Life e uno speciale sulla sua realizzazione. Lo short ha, infatti, visto la partecipazione di circa 40 studenti, 5 insegnanti ed è stato supervisionato da Alex Ongaro, figura di primo piano della Dreamworks Animation, con il quale il pubblico avrà una preziosa occasione di confronto grazie ad un collegamento telematico durante il festival. Il backstage del progetto pone particolare attenzione sul lavoro di gruppo e la pipeline di lavorazione, alternando momenti di quotidianità a BigRock, a problemi pratici da affrontare per la realizzazione del corto. Si ripercorreranno così tutte le fasi salienti che hanno portato al compimento di un progetto così complesso, partendo dal foglio bianco, fino ad arrivare alla completa realizzazione dei modelli, delle animazioni e delle luci di scena.

Fabrica (il centro di ricerca sulla comunicazione del Gruppo Benetton, fondato nel 1994 a Treviso, in un complesso restaurato e ampliato dall’architetto giapponese Tadao Ando) contribuisce alla seconda edizione di Ca’ Foscari Short Film Festival con una retrospettiva di progetti video, dai documentari agli spot sociali, dai cortometraggi ai videoclip, nati dalla creatività di giovani video maker di Fabrica provenienti da diversi paesi del mondo.

Il focus di quest’anno è dedicato a una scuola di cinema estremamente particolare, l’Echo Park Film Center di Los Angeles, cooperativa di cineasti e appassionati nata nel 2002 per promuovere in modo dinamico e creativo la comunicazione audiovisiva e renderla accessibile a tutti, donne e uomini, ricchi e poverissimi, giovani e anziani… Il centro dispone di una eccellente biblioteca specializzata, di una sala di 60 posti per la proiezione di classici del cinema, film sperimentali e di ricerca, di attrezzature leggere per la produzione e il montaggio di film e video a basso costo. Caratteristica di  questa ‘scuola volante’, oltre alla semigratuità dei corsi al cura del Youth Film and Human Rights Film Festival, è il FilmMobile, un pullman ecocompatibile attrezzato di tutto punto che porta il cinema (da fare e da vedere) in giro per gli Stati Uniti, addestrando alla comunicazione audiovisiva gli strati più emarginati e ‘clandestini’ della società. Paolo Davanzo, il filmmaker di origini veneziane che ne è il fondatore e l’animatore (con  Ken Fountain e Joe Hilsenrad,  cui poi s’è aggiunta Lisa Marr), reduce da un corso di cinema con alcuni immigrati asiatici in Olanda, racconterà al pubblico del Ca’ Foscari Short Film Festival la sua doppia esperienza euro-americana, proiettando alcune delle opere realizzate in questi anni dal centro.

Per il secondo anno consecutivo il Ca’ Foscari Short Film Festival celebrerà la figura del veneziano Pasinetti, di cui il 1 giugno 2011 è stato ricordato il centenario dalla nascita. Francesco Pasinetti è conosciuto soprattutto in qualità di storico e critico del cinema, ma non è da dimenticare l’impronta sperimentale che ha lasciato con la sua attività da regista. Oltre al voler essere un tributo alla città che ospita l’università e il festival stesso, l’evento sarà anche una testimonianza del gusto per la sperimentazione dell’autore, il quale in ognuno dei tre cortometraggi che saranno proiettati impiega un modo differente di accostare la sostanza del cortometraggio: Sulle orme di Giacomo Leopardi (1941), Nasce una famiglia (1943) e Piave Boite Vajont (1947), nascono da urgenze molto diverse tra loro; un’eterogeneità che si riflette nella scelta della messa in scena e che esalta il multiforme ingegno del regista veneziano. A presentarli ci sarà un grandissimo esperto di Pasinetti, organizzatore storico delle Giornate del cinema muto e presidente dell’AIRSC (Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema), il prof. Carlo Montanaro.

Il primo dei due workshop che si terrà (prima) durante (e dopo) il festival è coordinato da Valentina Re, e consiste in un ambizioso progetto che mira a coinvolgere e far partecipare studenti, registi e spettatori, sfruttando in particolar modo le potenzialità del Web. Viral Competition è un modo nuovo di pensare all’attività filmica come gesto collettivo, come piattaforma di lancio per nuovi talenti messi nelle condizioni di poter comunicare attivamente tra di loro. La prima fase prevede la scelta di alcuni temi generali da parte del coordinamento del festival, in base ai quali i registi selezionati per il concorso internazionale dovranno produrre delle video-tracce con la tecnologia che essi prediligono, alle sole condizioni che non siano presenti dialoghi e che siano aperti a successivi sviluppi e collegamenti con altri video. Le tracce saranno proiettate, discusse e votate durante il festival decretando così quale sarà la traccia vincitrice e, di conseguenza, il tema prescelto. Gli studenti che parteciperanno al workshop saranno responsabili dell’organizzazione e della gestione di questa fase, così come del lancio del video vincitore attraverso i canali di Ca’ Foscari e delle stesse scuole di cinema, allo scopo di stimolare giovani registi a proseguire la traccia con un andamento assolutamente non lineare ma intrinsecamente coerente. Aggiungendo un tassello alla volta, sarà così possibile arrivare alla realizzazione di un vero e proprio corto “comunitario”. Una giuria online deciderà i vincitori che saranno successivamente proiettati durante la terza edizione del Ca’ Foscari Film Festival. Il progetto nasce con l’auspicio di svolgere il ruolo di una sorta di talent scouting per le giovani energie creative, di mappare le nuove tecnologie e, non ultimo, di riflettere sulla pratica della condivisione virale (come nei social network).

Il workshop dedicato alla realizzazione del cortometraggio Oltre il muro ha visto la collaborazione di studenti volontari di Ca’ Foscari con i ragazzi dell’Istituto penale minorile di Treviso presso l’istituto stesso e sotto la coordinazione del prof. Roberto Franzin, insegnante di italiano e storia all’interno di questa realtà. Il progetto vuole replicare il successo del primo corto realizzato dai ragazzi dell’istituto, Inediti legami, presentato (anche) nella prima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival e vincitore di numerosi premi. Il prof. Franzin, nello spazio dedicato alle didattiche speciali dell’istituto, ha ideato questo esperimento volto al recupero dell’autostima dei ragazzi al fine di dar loro le motivazioni necessarie per un sano reinserimento nella società. Ha così raccolto le testimonianze dirette di questi giovani riguardo le loro aspettative future, facendone il soggetto del cortometraggio, co-diretto insieme a Nicola Mattarollo di Filmedia. Il risultato, che sarà mostrato durante il festival, è il toccante Oltre il muro, realizzato con la partecipazione attiva degli studenti aderenti al workshop. La proiezione del backstage, curato da questi ultimi, sarà la testimonianza più sincera dell’importante esperienza umana vissuta da entrambe le parti.

Un seconda edizione, insomma, per grandi corti, corti lunghi, corti che vengono da tanti paesi. Scodellando e anticipando le tendenze future e le ‘geografie’ più vitali del momento, l’altro obiettivo del festival sarà disegnare una mappa aggiornata dei centri artistici e culturali più creativi, tenendo sempre a mente che negli ultimi anni molti cineasti (Olmi, Szomjas, Bellocchio…) hanno immaginato le loro scuole di cinema in polemica con le ‘chiusure mentali’ e censorie tradizionali, sia pubbliche che private.

Al Ca’ Foscari Short Film Festival la sfida è anche quella di cercare la storia del cinema che nasce dalle scuole di cinema, magari di quelle dove non s’insegna solo la storia del cinema finora concepita, ma anche la cultura del momento, con le sue tensioni transartistiche e transculturali. E capire come è cambiato il cinema, quanto le scuole di cinema non hanno saputo capire gente come Spielberg o Tarantino.

Il programma completo della seconda edizione di Ca’ Foscari Short Film Festival sarà annunciato attorno a metà marzo.

Arriva la seconda edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival: dal 28 al 31 marzo
Scritto da Luca Buccella il feb 27 2012. Registrato sotto FESTIVAL. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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