Arrivano le Geminidi di dicembre

Creato il 28 novembre 2013 da Media Inaf

Dal 3 al 19 dicembre la Terra intersecherà lo sciame delle Geminidi dando origine ad una pioggia di stelle cadenti nate da un asteroide. È proprio questo il mistero, ma gli osservatori sospettano che si tratti piuttosto di cometa rocciosa con una coda molto simile a quella di una vera cometa.

di Eleonora Ferroni 28/11/2013 16:15

Pensavate che le stelle cadenti ci fossero soltanto la notte di San Lorenzo? Non è così. Dal 3 al 19 dicembre la Terra intersecherà lo sciame delle Geminidi dando origine ad una pioggia di stelle cadenti tutta da ammirare. Lo sciame meteorico delle Geminidi, che ha il suo picco tra il 13 ed il 14 dicembre, è il più intenso dell’anno, è ricco di bolidi e può essere visto da ogni punto del globo terrestre. Le Geminidi sono molto luminose e facili da osservare, nonostante il loro passaggio sia molto veloce. Sono affidabili, infatti non mancano mai al loro appuntamento annuale con gli appassionati.

Molte delle piogge meteoriche provengono dalle comete, che lasciano molte quantità di meteoroidi che danno vita alle notti delle stelle cadenti (come ad agosto). Le Geminidi sono diverse, perché il corpo che le origina non è una cometa ma un oggetto roccioso chiamato Phaeton 3200, che lascia talmente pochi detriti che certo non bastano a spiegare le Geminidi. L’asteroide, molto simile a una cometa, è stato scoperto nel 1983 dal satellite IRAS della NASA e passa vicino al Sole ogni 1,4 anni. Lo sciame per gli studiosi è sempre stato un mistero, ameno finora.

Un gruppo di astronomi guidato da Dave Jewitt della UCLA, infatti, ha usato le sonde gemelle STEREO della NASA per guardare più da vicino l’asteroide al suo passaggio ravvicinato con Sole. Nel 2010 una delle sonde ha registrato un aumento notevole della luminosità di Phaeton 3200 mentre si avvicinava al Sole, come se la luce del Sole splendesse attraverso una nube di polvere attorno all’asteroide. Gli scienziati hanno cominciato a sospettare, quindi, che Phaeton 3200 fosse una cometa rocciosa, cioè un asteroide che si avvicina molto al Sole, così vicino che il calore brucia i detriti polverosi. Ciò potrebbe costituire una sorta di coda simile a quella delle comete vere, avvistata poi anche in osservazioni successive fino al 2012.

“La coda fornisce la prova incontrovertibile che Phaeton espelle polvere”, ha detto Jewitt. Polvere che proverrebbe dalla crosta del corpo celeste che si sta man mano disintegrando. Il mistero resta, perché gli esperti non si spiegano come è possibile che lo sciame meteorico sia così corposo. Jewitt e colleghi stimano una massa totale di circa 30 mila chilogrammi. Questo potrebbe sembrare tanto, ma è troppo piccolo per sostenere il massiccio flusso di detriti delle Geminidi. Si pensa che l’asteroide abbia subito un grande evento in passato, magari una collisione.

Quello che ci attende, quindi, sarà un Natale con pochi precedenti nella storia: nel mese di dicembre è previsto anche l’arrivo della cometa ISON, che potrebbe essere visibile a occhio nudo già nei primi giorni di dicembre. Le altre comete non offriranno il suo stesso spettacolo, eccetto forse Lovejoy, che  si trova ora nei pressi della costellazione del Leone e diventerà visibile a occhio nudo nella seconda settimana del mese di dicembre.

Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni



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