Se volete sapere come va la mia preparazione alla prova scritta vi potrei dire che procede, che ho approntato una tabella di marcia che percorro con la precisione di un legionario, che faccio i compiti, scrivo risposte di 15 righe a quesiti che mi chiedono di ripercorrere brevemente nelle sue tappe fondamentali la storia della letteratura italiana, evidenziando l’asse culturale di riferimento e la prospettiva storico-critica con cui io la insegnerei, magari utilizzando la didattica multimediale nell’ottica di una educazione alla cittadinanza attiva (nota per un addetto del Miur alla formulazione dei quesiti per concorso: è un quesito inventato sulla base di un rassemblement di vari quesiti, quindi non proponibile!).
Ma non lo dico.
Dico solo che prendo solo il lato positivo della preparazione a questo concorso e cioè che avrò la scusa di saltare ben quattro pomeriggi di laboratori (sa, preside, devo pensare alla mia preparazione…): non fa niente se tra lezioni e prove avrò lo stipendio decurtato, almeno guadagnerò 8 ore in più di vita…alla faccia della tanto lodata didattica laboratoriale.