L’amico blogger Misciu parlando di un argomento a cui siamo entrambi appassionati, ça va sans dire serie tv e affini, mi consiglia di guardare questa nuova serie, in onda da ottobre sull’americana The CW. Io ne avevo già sentito parlare, ma non ne ero convinta. Gli eroi da fumetto non mi hanno mai ispirato: ricordo di aver visto le prime tre stagioni di Smallville solo perché speravo che Lex ammazzasse Clarke, ma, realizzando che la cosa non poteva succedere, ho mollato tutto ormai stufa. Così, quando mi hanno parlato dell’ennesimo eroe da comics, ho declinato l’invito. Misciu, però sa essere convincente, ha quella rubrica in cui parla di tutti i telefilm che vede e mi mette curiosità. Maldito!
Per farla breve, ho guardato il pilot. E ovviamente se guardi il pilot, ti vedi anche il secondo episodio e, se è già uscito, anche il terzo. Poi li vedi tutti. Ti ritrovi invischiata nella storia e, parlo a voi pulzelle, ti trovi a guardare con un certo interesse i bei pettorali del protagonista. ‘Mazza che pettorali… … …ehm, dicevamo…ti ritrovi incastrata. E ti piace. Inoltre, cosa che apprezzo, questo bel giovine non vola né ha poteri sovrannaturali. Ha solo dei gran muscoli…bicipiti…si, allora…è un bel pezzo di figo che riesce a sgominare orde di bad guys. Cosa desiderare di più?
Arrow è una serie basata sul personaggio di Freccia Verde, un giustiziere mascherato che lotta contro i cattivi con arco e frecce, protagonista di un fumetto pubblicato negli States dalla DC Comics (la stessa di Superman, Batman, Lanterna verde, i soliti noti). La sua nascita si deve a un terribile evento che stravolge la sua vita e gli conferisce la sua missione da eroe. Freccia verde, infatti, nella vita di tutti i giorni è Oliver Queen (Stephen Amell), rampollo di una delle famiglie più ricche e potenti di Starling city, che trascorre la sua esistenza tra feste, modelle e lussuosi eccessi. Quando la nave in cui si trova con suo padre e la sua amante, sorella della fidanzata Laurel (un vero str***o questo Oliver, lo so) naufraga provocando la morte della ragazza e portando alla deriva lui e suo padre, il mondo di Oliver crolla e si trasforma completamente. Approdato su un’isola misteriosa e apparentemente deserta, viene salvato dopo 5 anni di vita da sopravvissuto che lo hanno cambiato. Quando torna alla civiltà Oliver non è più quello di prima, il ragazzo superficiale ed egoista. Tutti faticano a riconoscerlo in quel corpo coperto da inquietanti cicatrici, che nessuno sa come si sia procurato e di cui lui non parla, in quell’atteggiamento guardingo e in quello sguardo non più da uomo ma da animale in caccia. Ma presto porrà sul suo volto ancora una volta la maschera del ragazzo ricco e viziato. Perché ormai lui ha un obiettivo, una missione da portare a termine che non può rivelare a nessuno. Neanche alla sua famiglia, di cui forse non sembra una buona idea fidarsi completamente. Prima di morire sul gommone che li sta portando sull’isola, infatti, il padre confida a Oliver di essersi macchiato di gravi azioni e nefandezze. Confessa che lui e gli altri potenti della città si sono arricchiti a discapito della gente e della città stessa. E ora è arrivato il momento di fare ammenda e di riparare ciò che non va a Starling city, facendola pagare a coloro che l’hanno portata allo sfacelo. Con una lista di nomi e il desiderio di vendetta, Oliver torna a casa e si trasforma in un giustiziere, l’eroe che salva la città con il suo arco. La sua battaglia è iniziata…
La serie prende i migliori spunti da diverse serie di successo. Immediato è stato il collegamento a Smallville. Un ragazzo giovane e bello, dalla doppia vita, che sconfigge i cattivi, con una innamorata che è più affascinata dall’alter ego che dalla loro vera personalità. Ma a differenza del fin troppo buono Clarke Kent, Oliver si mostra alla società nella sua versione peggiore. E’ uno sbruffone e fa credere a tutti di essere un ricco buon a nulla capace solo di andare a feste e festini e sbronzarsi fino al mattino in compagnia del suo amico di baldoria Tommy (Colin Donnell). Inoltre la sua non è vera e propria filantropia. Se Superman si sente chiamato a salvare l’umanità, Oliver il giustiziere dalla freccia infallibile è principalmente spinto dall’obiettivo di espiare le colpe della sua famiglia e dal desiderio di vendicare il padre e ristabilire il suo nome almeno ai suoi occhi. Il suo essere buono ha quindi un limite che non varca i confini della sua città. E parlando di vendetta, è inevitabile pensare anche a Revenge. La lista dei nomi affidata a Oliver dal padre ricorda facilmente quella di Emily/Amanda e in entrambi i casi la voglia di ristabilire un equilibrio nel mondo e un senso di giustizia decisamente arbitrario spinge le azioni dei due protagonisti. Oliver, in più, è mosso anche da un senso di colpa personale che si concretizza nella figura di Laurel (Katie Cassidy, apparsa in Gossip Girl e in Supernatural dove aveva il ruolo della demone Ruby), avvocato che difende la povera gente, la quale gli ricorda sempre il ragazzo che era e in cui ora non si riconosce più, tentando attraverso la sua missione di riscattare anche se stesso. Non mancano poi allusioni pseudo lostiane su quell’isola “deserta” che è più affollata di Times Square a Capodanno, atmosfere alla Gossip girl quando entra in scena la sorellina di Oliver, Thea (Willa Holland già vista in OC come sorella di Marissa e Gossip Girl) un occhiolino alla Mac di Veronica Mars con la comparsa della biondina hacker a cui il nostro eroe si rivolge di tanto in tanto e non fatemi continuare, ché altrimenti qui non metto più un punto.
Inevitabile, trattandosi di un eroe dei fumetti, la presenza anche di una spalla. Oliver affida la sua storia e confida nell’aiuto di Diggs, sua guardia del corpo e suo compagno di battaglie, dove ritroviamo un efficiente David Ramsey (ricordate Anton, il ragazzo malamente mollato da Debra Morgan per Landy in Dexter?) al quale pare che la parte sia cucita addosso per quanto funzioni bene.
Anche in Arrow ritroviamo il gioco di flashback che fa parte già di numerose serie, alcune delle quali già citate, che ancora una volta funziona perfettamente dando agli eventi un buon ritmo. In Arrow si è subito dentro la storia e, sebbene non manchino i momenti leggermente morti, soprattutto quando entra in scena la controversa storia d’amore tra Laurel (una che si finge santa ma in realtà…), Oliver e persino Tommy, che fin da subito si rivela anche lui innamorato della giovane avvocatessa, lo spettatore non fatica a seguire le vicende e rimanervi incastrato. Tante, infatti, sono le domande che sorgono di episodio in episodio e il mistero, unito anche a una buona dose di action – in cui, care le mie donne, non sfigura il fisichetto del nostro protagonista –, incentiva a proseguire la visione e a volerne sapere sempre di più.
In definitiva, un buon prodotto che non dispiacerà agli amanti del genere. E anche a chi vuole semplicemente rifarsi gli occhi accompagnando il tutto con una bella storia avvincente.
(“notato quei pettorali? Se guardi la serie vedrai anche di più…”)