Arsenico e non solo nelle acque dichiarate potabili

Creato il 26 maggio 2014 da Ritacoltellese
LA PANDEMIA SILENZIOSA
Indetto dall’Ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Viterbo, patrocinato dal Ministero della Salute, si è svolto sabato 24 maggio 2014 il corso di approfondimento:  “Ambiente e salute - Un rapporto indissolubile. Le patologie ambientali e il caso d’inquinamento da arsenico nella acque ad uso umano”.
Le relazioni sono state seguite con particolare attenzione dai medici che hanno affollato la sala delle conferenze dell’ordine, a dimostrazione dell’importanza che riveste per il viterbese l’approfondimento di una tematica così rilevante, per la soluzione dei gravissimi problemi sanitari derivanti dal consumo di alimenti, fra cui l’acqua, inquinata da sostanze dannose alla salute.
Grande attenzione da parte dei medici alle tante relazioni svolte fra cui quella del dott G.M.Righetti presidente dell’Ordine dei Medici di Latina L. Sordini, dott. E. Burgio, dott.ssa A. Litta, dott. B.M. Mongiardo,  dott. G. Nicolanti, dott. A. Del Prete.
Le relazioni  si sono avvalse di studi scientifici ed epidemiologici molto approfonditi, che hanno sottolineato lo stretto legame tra malattie gravi e inquinamento delle acque e dell’ambiente. In particolare la drammaticità di quella che è stata definita la pandemia silenziosa che si starebbe diffondendo.
Fra tante ricerche e studi presentati desideriamo citare lo studio della Harvard Shool of Public Health, che pone con forza il problema dei danni neuro-psichici ed interessa il 10% dei bambini.  Lo studio ha rilevato in placenta, nel sangue cordonale e nel latte materno, la presenza di molecole chimiche di sintesi, molte delle quali estremamente neurotossiche (mercurio e metalli pesanti in genere, pesticidi. Tutti questi inquinanti provocano: “incremento drammatico di patologie del neurosviluppo  (patologie di spettro autistico, ADHD, dislessi etc.) e neurodegenerative (in particolare malattie di Alzheimer e di Parkinson) alla cui origine questa esposizione embrio-fetale potrebbe non essere estranea”. 
L’analisi della situazione sanitaria del viterbese ed in particolare del comprensorio dei Monti Cimini, acclarata da vari studi epidemiologici, fra cui l’ultimo “SEPIAS” , presentato a Roma il 9 maggio 2014, ha posto ancora una volta in evidenza la necessità di interventi urgenti per la prevenzione dei rischi e di interventi volti alla eliminazione degli inquinanti riconvertendo l’agricoltura chimica in biologica, preservando le acque sotterranee e di superficie in particolare dei laghi dagli inquinanti.
Non possiamo, quindi, che esprimere condanna morale verso amministratori e responsabili degli enti gestori degli acquedotti che non hanno fornito e non forniscono informazione corretta e risposte adeguate.
Le risposte date ai cittadini, infatti, sono state spesso fuorvianti e scorrette, dal punto di vista politico-amministrativo e soprattutto morale. La prova evidente è stata l’arrogante sottovalutazione, dei gravi problemi sanitari a cui è stata ed è ancora sottoposta la popolazione. Hanno cercato così facendo di nascondere le loro gravi responsabilità civili e anche penali. 
Per questo ancora una volta chiediamo ai responsabili delle istituzioni di prendere coscienza della gravità della situazione e programmare urgentemente interventi di monitoraggio sulla salute, cominciando dalle donne incinta e dai bambini e quindi a tutta la popolazione.
Occorrono, poi,  iniziative serie delle amministrazioni, per la soluzione del problema acqua potabile nelle abitazioni, l’abbandono del progetto di filtrazione delle acque del lago di Vico, finchè non sia realmente risanato.
Noi cittadini dobbiamo far sentire la nostra voce di protesta, anche attraverso le istanze alla magistratura, per inadempienze contrattuali, inosservanza delle leggi europee e italiane, danni morali e materiali e, per danni biologici, derivanti dalla esposizione agli inquinanti (arsenico- micro cistine dell’alga rossa, cocktail di inquinanti ecc).  A seguito delle richieste di risarcimento presentate tramite il comitato acqua potabile- ADUC,  appoggiati dallo studio legale Pistilli, i Giudici hanno condannato gli enti gestori degli acquedotti, al pagamento di € 1000 (pagamento effettuato ad ogni ricorrente) e alla emissione di bollette ridotte del 50%.
Per la partecipazione all’iniziativa il comitato riceve il martedi presso la UIL  di Capranica via Varisco, 6 dalle 16 alle 18; il mercoledì presso la UIL di Viterbo, Corso Italia 68, dalle 16 alle 18; gli altri giorni, per appuntamento, presso la sede del comitato, in Ronciglione, via Resistenza 3c Tel. 3683065221-3894440387- 0761652027.
                                                                                                                             Raimondo Chiricozzi
ADUC – COMITATO ACQUA POTABILE
Tel. 0761652027 – 3683065221 – 3894440387 Email: comitato.acqua.potabile@gmail.com
Via Resistenza, 3/c – 01037 Ronciglione VT

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