Il suo ultimo progetto, "The Food Chain Project", è un supermercato pop-up costituito da 8.000 sculture, in gesso bianco, di alimenti che rappresentano tutto ciò che l'artista ha consumato in 365 giorni. Itamar ha tenuto meticolosamente traccia in un diario di tutto quello che mangiava e beveva per la durata di un anno. Circa tre anni dopo, i risultati possono essere visti in questa installazione. Ogni scultura esposta nel supermercato può essere acquistata: dal gelato alla coca cola, dall'aglio alle zucchine, non manca nulla.
Attraverso questo progetto, Gilboa ci invita a riflettere sulle implicazioni sociali delle scelte di consumo individuali su questioni alimentari globali, mirando così a sottolineare il nostro consumo eccessivo, mentre centinaia di milioni di persone in tutto il mondo soffrono ancora la fame ogni giorno.
Una percentuale del ricavato delle vendite verrà devoluta a due organizzazioni noprofit incentrate su questioni alimentari: Fairfood International e il Youth Food Movement. In questo modo, spiega Gilboa,"quello che ho mangiato l'ho trasformato in arte, che, al momento della vendita, può tornare ad essere cibo", creando così una catena alimentare. Le sculture possono essere acquistate sullo shop online del progetto.
Immagini di Itamar Gilboa
var addthis_config = {"data_track_addressbar":true};
6 luglio 2015