Galleria universitaria d'arte Genia Schreiber, Università di Tel Aviv, questo è uno di quegli indirizzi da tenere preziosi in tasca se si viene da queste parti, ne vale veramente la pena. Intanto l'architettura e gli spazi interni: grandi, bianchi, luminosi e modernissimi, il confronto tiene senza problema con certe gallerie della Grande Mela.
Ingresso naturalmente gratuito, nessuna delle opere esposte in vendita poiché in quanto spazio universitario non è a fine di lucro, le pubblicazioni d'arte editate per le mostre a prezzi irrisori. Ma la cosa più bella è un'altra, me l'ha raccontata in una lunga chiacchierata la studentessa alla reception ( Ruth, fotografa, ha già frequentato per 4 anni il prestigioso Istituto d'arte Betzalel di Gerusalemme per la sua formazione artistica, ora è per tre anni all'Università di Tel Aviv per completare quella teorica). Durante l'anno ci sono 4 mostre e tutto, dico proprio tutto, viene organizzato dagli studenti, sotto l'egida naturalmente degli insegnanti. Tutto significa la scelta dell'esposizione e degli artisti, l'allestimento, la preparazione dei cataloghi e del materiale informativo, le innumerevoli problematiche che stanno dietro l'organizzazione di una mostra; altro che critici d'arte, curatori e addetti ai lavori spocchiosi e irraggiungibili, i protagonisti sono loro, gli studenti, i giovani, subito sul campo con ruoli decisionali ed operativi. Mi sembra semplicemente fantastico.
In questo momento c'è una mostra fotografica. Se ho capito bene, una riflessione sulla fotografia come tentativo di rapporto e rielaborazione personale con l'immagine malgrado e nonostante le nuove risorse e possibilità offerte dall'epoca digitale che rischiano di alterare l'immediatezza del dialogo fra l'occhio e la realtà.
Qui pure la sede della Fondazione Michel Kikoine, grazie alle tele donate dalla figlia dell'artista.
Accanto ai quadri di Kikoine, per esempio un bellissimo "Nu couché, femme de l'artiste" del 1930, una serie di autoritratti di piccolo formato di Chagall (1912-13), Modigliani (1919), Soutine (1918), Kikoine (1925-27).