ARTE CINEMA | (500) Giorni insieme

Da Roberto Arleo @robertoarleo

Già dalla prima volta che ho visto “(500) giorni insieme” mi è piaciuto da impazzire! L'ho visto all'università in anteprima assoluta, una gentile concessione della 20th Century Fox. Ero con delle mie amiche che studiano in facoltà ed è stato divertente commentare insieme mentre il film scorreva, una specie di evento privato. Ho adorato questo film dalla prima all'ultima scena, forse perché è completamente inaspettato e ogni volta sei catapultato in giorni diversi della vita del nostro protagonista. Eh già, perché tutto il film si svolge nell'arco di 500 giorni dal primo giorno in cui Tom incontra quella che crede la donna della sua vita Sole (in lingua originale si chiama Summer e il film si intitola “(500) days of Summer” in pratica un gioco di parole), fino al giorno 500. Ma non pensiate che i giorni siano mostrati in ordine cronologico! Sarebbe troppo semplice, no? E' lo spettatore che deve creare la mappa degli eventi e saper abilmente incastrare i pezzi del puzzle per ricostruire l'intera storia. La cosa interessante in effetti è proprio questa: da un giorno tanto felice, ti ritrovi in uno infelice che capita parecchi giorni dopo quello che hai appena visto! Il trucco è il contrasto, il dolce e l'amaro che si susseguono continuamente per darci l'idea dell'instabilità della loro relazione.Mi è rimasto impresso uno sguardo. Un solo sguardo di Sole, quando subito dopo aver baciato di sua iniziativa Tom, lo guarda per un istante e mentre lui sembra elemosinare ancora un bacio, lei distoglie lo sguardo e si allontana come se nulla fosse. Quando l'ho visto quella prima volta all'università, mi ha fatto ridere, l'ho trovato comico in quell'ambito, ma rivedendolo, mi sono resa conto, che non c'è proprio niente di comico poiché nella vita accade esattamente questo quando due persone si accorgono di provare attrazione l'una per l'altra: c'è esitazione, si fanno passi indietro, o troppi in avanti, e si resta comunque in bilico, senza saper bene cosa puoi o cosa non puoi proprio permetterti di fare. E' eccitante e disarmante allo stesso tempo, e di nuovo il dolce e l'amaro si contendono la scena: per un attimo pensi “E' fatta! Si sono baciati!” e poi c'è quello sguardo che sembra smentire tutto.La scena che porto come emblema dell'amore appena sbocciato in assoluto, è quella dove loro stanno facendo un giro per l'Ikea. Fingono di essere marito e moglie e si divertono a far finta che le stanze siano tutte loro, scherzano sul fatto che i rubinetti non funzionano, o che c'è una famiglia cinese nella “loro” camera da letto. All'inizio di una relazione è sempre così, tutto è fresco e divertente, non si pensa a nessuna conseguenza perché si sta bene e basta: questo è quello che io considero l'innamoramento vero e proprio. Ma quando cominciano i primi dissapori in una storia, diventa tutto meno tollerabile, meno puro, più appesantito dalle diverse direzioni che vogliamo intraprendere rispetto al partner, ritorniamo ad essere egoisti.Ed è lì, proprio in quel momento, che arriva l'amaro.
Battuta preferita:“Basta confesso. Adesso è ufficiale. Sono innamorato di lei. Amo il suo sorriso, i suoi capelli, le sue ginocchia, quella piccola voglia a forma di cuore che ha sopra il seno. Amo il modo in cui ogni tanto si inumidisce le labbra prima di parlare. Amo la sua risata, l'espressione che ha quando dorme... Amo il fatto che sento questa canzone ogni volta che penso a lei. Amo quello che provo quando le sto accanto, quella sensazione che tutto sia possibile, insomma, che la vita meriti di essere vissuta."http://attimidicinema.wordpress.com scritto da Tridora

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