Da quando il Corriere della Sera, con un articolo del fustigatore dei privilegi e degli sprechi della casta politica Gian Antonio Stella, ha pubblicato un articolo dall'eloquente titolo " I Bronzi di Riace trasformati in bulli" la polemica sullo spot turistico della Regione Calabria si è spostata dalle cronaca locale a quella nazionale, con delle prese di posizione così nette da chiederne persino il ritiro.
In realtà Stella non fa che riprendere, dando un evidente provocatorio risalto, il giudizio dello storico e archeologo Salvatore Settis: "Lo spot che arrossendo di vergogna ci toccherà vedere in tv nelle prossime settimane esibisce i due venerandi Bronzi trasformati in giovanottoni volgarissimi e abbronzati, degni del seguito di Cetto La Qualunque, che fanno pari e dispari esibendo chiappe e quant'altro..."
Sul Corriere della Sera, rimbalzando su altri media, la polemica si sposta quindi ambiguamente da un giudizio sull'arte a considerazioni di ordine culturale, economico, politico...
Dalla Venere di Milo, al David di Michelangelo, dalla Gioconda di Leonardo alla Statua della Libertà, non è la prima volta che opere d'arte pittorica o scultorica, vengono manipolate e teatralizzate mediaticamente a fini commerciali e di propaganda, in Italia e in altri Paesi, e senza per questo scatenare polemiche sulle prime pagine dei giornali nazionali. E a proposito di bullismo, semmai a prestarsi a simile divertente considerazione non è tanto il muoversi dei corpi nudi degli aitanti eroi ripescati nel mare di Riace nel l972, ma la voce dei doppiatori piuttosto spavalda che più che da bulli sembra essere quella di due "tamarri", per essere in sintonia con il gergo giovanilistico...Se la Regione Calabria ha comunque finanziato lo spot per riportare alla giusta attenzione dell'Italia intera, le bellezze non solo paesaggsitiche ma archeologiche e artistiche calabresi, l'intento è stato pienamente raggiunto.
Il sospetto che rimane è quello di una velata censura che aleggia ancora attorno alla nudità femminile ma soprattutto maschile nell'arte e persino tra gli addetti ai lavori.
In merito alle questioni estetiche, lo spot efficace sul piano della comunicazione piuttosto è solo visivamente kitsch. Per il resto fa sorridere e ci invita a cercare di riscoprire e conoscere meglio i Beni del nostro malandato Bel Paese e si può sdrammatizzare il tutto ironicamente citando allora il famoso vecchio film da commedia all'italiana "Poveri ma belli": "Bronzi bulli ma belli". E abbiamo salvato assonanza e rima baciata...
Antonio Miredi
I due guerrieri furono rinvenuti in mare presso Riace il 16 agosto 1972 e dopo il restauro e l'espozione a Roma sono tornati a Reggio Calabria dove è possibile ammirarli nel Museo della Magna Grecia.