Arte, cultura e societa' nell'eta' della globalizzazione
Creato il 08 febbraio 2011 da Controcorrente
ALCUNI ARTICOLI SUL SISTEMA ARTE TRATTI DAL NOSTRO SITO
LA VARIEGATA COSTELLAZIONE DEL SISTEMA ARTE
Di Angelo MazzoleniSe volessimo rappresentare, con un’mmagine naturale, il complesso sistema dell’arte contemporanea , esso ci apparirebbe come un’intricata giungla dove ,ancora oggi , prevale la legge del più forte , perché spesso sembra mancare ,soprattutto in una società globale,ciò che secoli di evoluzione umana dovrebbero aver prodotto di positivo : coscienza di se’ e degli altri,sensibilità, cultura .giustizia, amore vero per la bellezza e per il bambino creativo che è in noi. Invece dominano pochi dinosauri dediti solo alla costruzione del proprio dominio territoriale : ricchi gruppi finanziari , potentati locali ognuno con un gallo , le proprie gallerie , artisti, critici d’arte,musei e mass media cui della cultura vera e della ricerca artistica interessa assai poco.,dove ,pur in un'ottica liberista ,non esistono né libertà , nè meritocrazia reale ,ne’ regole condivise ,né tantomeno conoscenza dei soggetti del mercato .
Gli artisti ,quelli che in fondo dovrebbero essere i veri ,unici artefici dell’espressione umana e del sistema arte e attraverso le cui opere esso si alimenta ,non contano quasi nulla. Insieme a critici d’arte capaci ed onesti , alle poche gallerie e direttori di musei che non vogliono vendersi o seguire le linee ed i modelli artistici imposti dal denaro, sono in gran parte costretti ad operare nel sottobosco . Dunque ,semplificando ,abbiamo :grandi gruppi mercantili , fondazioni,gallerie, direttori di musei che monopolizzano e decidono le regole e condizionano il mercato del pubblico meno avveduto.Nel sottobosco: piccoli mercanti , galleristi , organizzatori di eventi improvvisati che per sopravvivere sfruttano gli artisti facendosi pagare per esporre ed infine qualche rara ,di solito piccola galleria e ,sempre nel sottobosco ,qualche critico illuminato o gallerista ,che ancora sa amare l’arte al di là delle convenienze e del mero profitto personale e naturalmente la gran massa degli artisti ,validi e meno validi.
IL NUOVO RUOLO DELL’ARTISTAIn questa nostra analisi, non vogliamo qui sottrarci alla descrizione della responsabilità di molti artisti in questo gioco di mistificazioni del sistema di potere sopra descritto .Ci sono artisti che,per necessità , ambizione o egocentrismo esasperato ( tutti gli artisti sono un po' necessariamente egocentrici) si vendono ,che si prestano al palcoscenico che per sete di denaro e successo si adeguano e rinunciano alla loro libera ricerca per adeguarsi al mercato ,altri ,ma sono davvero pochissimi,che tramite conoscenze entrano nelle alte sfere del sistema per cercare di cambiarlo dall’interno, ma in definitiva ne restano spesso invischiati. Tutti gli altri ,stiamo parlando naturalmente di quelli che pur esprimono arte di qualità, quelli che fanno davvero libera ricerca ma che sono più introversi per natura,sono spesso ignorati , sfruttati ,trattati con arroganza e sufficienza : eppure sono loro i veri detentori del sapere .Noi però riteniamo che come in ogni sottobosco che si rispetti ,proprio qui ci sia la linfa vitale e vada ricercata oggi la vera arte.Dunque scendendo nel concreto, come cambiare questo tipo inaccettabile di sistema oltre che ,come detto in precedenza, facendo controinformazione ?
LE ASSOCIAZIONI COME PUNTO DI PARTENZA PER UNA RIVOLUZIONE CULTURALE ED ARTISTICALa risposta per noi è abbastanza chiara : occorre,che gli artisti ,che restano comunque il perno di tutto il sistema ,prendano coscienza della loro forza e imparino ad essere indipendenti , i critici di se stessi e della società in cui operano e non solo attraverso i messaggi delle loro opere,.Occorre che si impegnino,uscendo dal naturale individualismo ed egocentrismo associandosi e lottando per creare una controarte alternativa ai modelli del sistema , una controcorrente di pensiero e di azione assumendosi l’impegno di un nuovo ruolo anche sociale.Da tempo si va intensificando in Italia la costituzione di nuove associazioni artistico –culturali. Questo è già un gran segnale in questa direzione , ma è fondamentale che queste associazioni si organizzino ,si coordinino , che trovino alleati ( critici onesti, giornalisti uomini di cultura ,istituzioni ecc) e ,a nostro avviso, sarebbe importante riuscire a costruire nel tempo delle vere e proprie federazioni di associazioni.Il passo successivo concreto potrebbe essere quello si selezionare gli artisti più validi di ogni associazione organizzando insieme eventi espositivi o la partecipazione a fiere d'arte degli stessi, cercando appoggi a livello istituzionale e di gallerie per rompere il monopolio dei grandi gruppi oggi dominanti,.Nell’era informatica si puo’ in tempi rapidi comunicare ,costruire una rete di collaborazione discussione attiva: il grillismo di cui parleremo nell'articolo successivo , qualcosa ha pur dimostrato .E’ quello che anche noi, in modi diversi e nel nostro piccolo, abbiamo iniziato a fare, ma occorre soprattutto ,come associazioni collegate, premere sulle istituzioni pubbliche affinchè contrastino il monopolio privato e l’assenza di regole del mercato. A nostro avviso , esistono infatti parametri diversi e ben più seri di quelli stabiliti dal potere e dal denaro per riconoscere selezionare l'arte di qualità sottraendola alle mistificazioni .
CRITERI DI VALUTAZIONE E SELEZIONE ARTISTICA:-originalità , unicita’ e coerenza del percorso artistico nel tempo,-qualita’ e tecnica espressiva unite a d attualità ed originalità dei temi e nella poetica,-rivalutazione , accanto alle attuali forme d’arte, della pittura e della scultura di qualita’, ormai quasi assenti nelle grandi fiere d’arte , nelle esposizioni nazionali ed internazionali pubbliche e private,- ma ,soprattutto che il giudizio su cosa sia arte o no discenda da una seria e trasparente selezione, non decisa da monopoli privati, ma da parte di commissioni di persone competenti (artisti, critici,storici dell’arte uomini di cultura ecc.) nominate dalle Istituzioni nazionali, comprese appunto le associazioni d'arte.
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