Non sono un’esperta d’arte, anzi, specialmente se si tratta di arte contemporanea. Tempo fa, però, mi è stato chiesto di scrivere un articolo su una mostra dedicata a Constantin Brancusi e, volente o nolente, ho dovuto documentarmi. È stato amore a prima vista. Ho imparato che è stato uno dei più grandi scultori del XX secolo, sempre alla ricerca della forma ridotta all’essenza. Operava nel suo atelier a Parigi ed è stato fonte di ispirazione per molti altri scultori a venire.
Un’opera in particolare mi ha folgorata: la Musa addormentata. Nella mitologia le muse erano le dee che proteggevano le arti, mentre il soggetto del sonno sembra invogliare a lasciarsi andare ai sogni, forieri di nuove e straordinarie realtà.
La Musa di Brancusi mi ha ipnotizzata a lungo: non riuscivo a distogliere lo sguardo, mentre aumentava il desiderio di accarezzarne le forme lisce. E anche questo rappresenta il genere di bellezza di cui mi voglio circondare, ogni giorno.