Arte è fare

Da Flavialtomonte

“Arte è fare”

Comincia più o meno così la lezione di oggi a teatro. Un inevitabile invito ad agire sul palcoscenico e nella vita. La mia giornata sembrava ormai segnata dalla sveglia delle 7.00 del mattino, e da un terribile abbiocco pomeridiano di cui neanche il caffè ne ha saputo reggere il peso. Ma alle 16.30 via con la lezione: il lavoro dell’attore su se stesso.
Quella presa di coscienza della nostra incoscienza e consapevolezza del nostro agire: “associazione e dissociazione”, era questo l’obiettivo di oggi. Associare, dissociare!
Prima sui gesti, poi sulle azioni (con motivazione e senza motivazione) e infine sulle parole.
Queste sono alcune delle azioni (senza motivazione) suggerite da Stanislavskij:

  • Bere un caffè
  • Cercare il portafoglio
  • Cercare qualcosa nella stanza
  • Pulire la stanza
  • Vestirsi
  • Controllare delle carte
  • Fare il letto
  • Preparare la valigia

Azioni (senza motivazione) suggerite da me:

  • Strofinare la penna che non scrive
  • Indossare le pantofole
  • Mettere la fodera al cuscino
  • Misurare la propria altezza
  • Cercare le chiavi nella borsa
  • Parlare al telefono
  • Fare jogging
  • Sbattere le uova

Adesso dissociazione delle parole:
baffi, muro, isola, calesse, bidone, stoffa, giornale, piastra, ginocchio, briciola, passaporto, binocolo….

E adesso qualche associazione analoga al contesto:
stanca, sonno, pigiama, televisione, letto, coperte, buonanotte!